“Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”

Guardare Gesù sofferente e ucciso, paziente e amante fino al sacrificio di se stesso, vuol dire capire tante cose e di conseguenza cambiare vita… Per questo – tenendo conto dell’ostensione della Sindone che si terrà a Torino dal 10 aprile al 23 maggio (dopo il Papa, anche noi andremo…) – durante la Quaresima, nel meditare sulla Passione del Signore, ci lasceremo guidare da ciò che la Sindone rivela: sarà un modo diverso di fare la Via Crucis… può essere uno stimolo in più perché in molti, schiodandoci dalle poltrone di casa, possiamo ritrovarci comunitariamente a percorrere un cammino di conversione sia al mattino alle ore 8.00 che alla sera alle ore 21.00 (Ragazzi alle ore 16.45).

Don Giuseppe Colombo

Un commento su ““Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”

  1. Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto”. E’ una profezia antica del Profeta Zaccaria, che invita i popoli interi a riferirsi a Gesù, il Crocifisso, il Risorto e che Gesù conferma durante la sua vita: “Quando io sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Uomini e donne del mondo, in 2000 anni di storia, hanno rivolto lo sguardo a Gesù, Colui che è stato trafitto. Anche noi siamo invitati allo stesso gesto, a volgere il nostro sguardo a Lui, un’icona che ci guarda e ci interpella, a fissare gli occhi su questo “trafitto”, e a chiederci, con Giovanni, “chi è costui”.
    Gesù è Colui che mi vuole bene, che è morto per me, come dice San Paolo: “Voglio vivere questa mia vita per Colui che ha amato me e ha dato tutto se stesso per me”…()
    (LECTIO DIVINA FEBBRAIO 2008
    PADRE SANDRO FAEDI).

    In questa sera limpida di venerdì di Quaresima, mi pongo di fronte alla croce nuda, vestita solo di un drappo bianco, sembra un sudario. Contemplo l’invisibile, assorto nella preghiera della Via Crucis. Medito la Passione di ns Signore, lo vedo ansimare lungo la salita al Calvario e non mi basta piegare le ginocchia e implorare “pietà di noi Signore”, vorrei essere lì con in mano quel drappo, anch’io come la Veronica, guarita, perchè salvata dalla sua stessa fede.
    Quella fede che ho immeritatamente ricevuto in dono e rappresenta la risposta alla mia sete d’infinito, è il senso della mia vita, la ragione del mio esistere quì ora, la speranza che l’ultima parola non sia la morte, che l’ultima parola sia sempre Amore. Grazie a Lui che è stato veramente e totalmente uomo, che è veramente e totalemte Dio.

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