Pasqua: un’occasione straordinaria

Gesù, nel vangelo dice che i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce… Che cosa vuol dire?

Di fatto in questo mondo chi vuol raggiungere un obiettivo (a volte disonesto) approfitta delle situazioni e di tutto quanto capita sotto tiro… Perché allora i cristiani – se davvero credono che la vita è un dono unico di Dio (ci è data un’unica possibilità!) che ha come traguardo la pienezza della gioia in Cristo Risorto – non approfittano dei momenti favorevoli per crescere già qui, sulla terra, nella vera vita che secondo il Vangelo porta la vera gioia?

Perché non si convertono a Gesù vedendo che ci ha amato fino a dare la vita per tutti noi, per ciascuno… per me e per te? Perché non meditano sul modo in cui Gesù ha vissuto la Passione (la via Crucis)? Perché non ascoltano Gesù, che dice parole di vita eterna, leggendo il Vangelo? Perché non fanno comunione con Gesù, mangiando come si mangia il pane (quindi come cibo quotidiano) la sua santa umanità nell’Eucaristia?

Perché non seguono Gesù come Maestro e compagno di vita?

Non sarà che in realtà non cercano la vita, ma si accontentano delle illusioni? “Sveglia!” allora… è il messaggio di questa domenica di quaresima: Gesù chiama fuori dalla tomba Lazzaro, lo risveglia addirittura dalla morte… Gesù chiama anche me, anche te alla vera vita: lasciamoci sciogliere le bende che ci legano… Gli apostoli di Gesù hanno avuto questo compito da Gesù stesso: “Scioglietelo e lasciatelo andare” (cfr Vangelo di Giovanni). I preti che confessano hanno questa missione!

Don Giuseppe Colombo

Un commento su “Pasqua: un’occasione straordinaria

  1. Molto umilmente prova a dare/darmi delle risposte:
    1.Perché allora i cristiani…()non approfittano dei momenti favorevoli …()nella vera vita che secondo il Vangelo porta la vera gioia?
    R: forse molti tra i cristiani (o che si credono tali) non sanno effetivamente cosa significhi essere “veri cristiani”.
    2.Perché non si convertono a Gesù …()
    R: forse gli stessi cristiani non conoscono (ingnorano…per poca “passione”)chi è stato o meglio cosa ha rappresentato per l’umanità e oggi si rivela nella figura del Cristo dei Vangeli.
    3.Perché non meditano sul modo in cui Gesù ha vissuto la Passione (la via Crucis)?
    R: forse il pensare solo al lieto epilogo (la resurrezione con tutti i significati conseguenti)porta il cristiano a considerare la passione solo nella sua atroce fisicità e poco riguardo al significato escatologico (la sofferenza accettata per amore che ridona speranza all’uomo)
    4.Perché non ascoltano Gesù, che dice parole di vita eterna, leggendo il Vangelo?
    R: perchè nel contesto sociale in cui viviamo tutti (anche i cristiani) parlano, parlano e nessuno sa più (…vuole più?..)ascoltare.
    5.Perché non fanno comunione con Gesù,..()
    R: fare comunione presuppone la capacita di relazionarsi e in virtù di queste relazioni mettere in discussione i propri principi e ideali. Il cristiano “di facciata” (o della domenica se preferiamo) non vede la luce perchè non tiene lo sguardo fisso su Dio, ma guarda “contempla” se stesso (il suo EGO) e non si accorge di essere ad un passo dalle tenebre le stesse che avvolsero l’umanità in quella notte del getsemani. “Padre è giunta l’ora..()” (Gv17,1). Per Cristo la passione fu l’ora dell’Amore. Nell’orto degli ulivi Gesù accoglie la volntà del Padre che non fu quella di mandare a morte il Figlio ma quella di salvare tutti gli uomini. Gesù in quella notte manifesta tutta la sua umanità gridando il dolore e la paura di morire tanto che chiede al Padre di risparmiargli l’amaro calice. Ma intuisce che la volontà del Padre non è che lui debba andare a morire ma che l’uomo viva.
    In questo senso Gesù non sceglie la croce ma sceglie di amare sino alla croce e la sua sofferenza non è fine a se stessa bensì manifesta l’Amore di Dio che è salvezza per l’uomo.
    6.Perché non seguono Gesù come Maestro e compagno di vita?
    R:credo sia una conseguenza del peccato originale ovvero l’allontanamento da Dio. Separato dal suo creatore l’uomo è destinato al fallimento e l’esistenza diventa un cammino inarrestabile verso la morte. Dio non ci raggiunge dall’esterno e non ci da insegnamenti. Dio attraverso Gesù penetra in profondità la realtà umana, si immerge completamente nei mali del mondo e ci redime dal peccato.
    7.Non sarà che in realtà non cercano la vita, ma si accontentano delle illusioni?
    R: Cercare la vita significa orientarsi alla verità, cercare Cristo totalmente. Essere cristiani non vuol dire credere in Cristo ma “essere Cristo” pensare, agire, parlare, guardare, tacere, pregare, in una parola vivere come Lui ha vissuto. La luce è venuta nel mondo ma l’uomo ancora oggi preferisce le tenebre come quella notte che fu “alba” della Passione. Il buio avvolse tutti in particolare oscurò i cuori di Pietro e Giuda. Attraverso i loro comportamenti, ripensiamo ai mali che sono dentro di noi.

    Chi è Giuda e chi è Pietro?
    Ciascuno di noi è Giuda e Pietro.

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