A tutti voi, che contemplate il Bambino Gesù…

Gesù che nasce è la forza di Dio che si fa carne, abita l’umanità in tutte le sue fibre, anche le più nascoste.
Gesù stesso camminerà, conoscerà la stanchezza della carne, la paura della morte.
Facendosi carne, nella nostra stessa carne ci consola e ci sostiene e ci dice:
“Non avere paura, ci sono io, nei tuoi giorni, nella tua vita di ogni giorno,
nelle tue fatiche e nelle tue gioie, nei tuoi fallimenti e nelle tue conquiste.
Ci sono anch’io in questo mondo!”.
A tutti voi, che contemplate il Bambino Gesù con Maria e Giuseppe nella mangiatoia di Betlemme,
a voi che da oggi imparate a non avere paura dell’oggi e del domani…

Auguri di Buon Natale!

Don Giorgio Fantoni

Un commento su “A tutti voi, che contemplate il Bambino Gesù…

  1. “Non avere paura, ci sono anch’io nei tuoi giorni..” infatti Gesù ci dice “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Ho usato a proposito il verbo “dice” al presente priprio per sottolineare che la Sua è una promessa fedele nel quotidiano. Ogni santa giornata vissuta alla sua presenza, nella preghiera come sul posto di lavoro o in famiglia, copre per così dire i “rumori di fondo” (tutte le scintillanti distrazioni para-natalizie)e ci “risintonizza” sulla giusta frequenza quella ci predispone all’ascolto della Sua Parola, all’accoglienza del Dono, alla contemplazione silenziosa davanti al presepe del mistero dell’incarnazione. Dall’eterità, l’Amore paterno di un Dio per le sue creature concepisce nel grembo di una Vergine il Verbo “Verbum caro factum est”. In Betlemme, la casa del pane, “Verbum panis factum est” vero e unico cibo incorruttibile dato agli uomini. Nel cielo una luce rifulse, “ma gli uomini preferirono le tenebre” (vang.Giovanni). Non tutti però..i pastori (come i poveri del vangelo) non trascurarono certo quel prodigio e neanche i Magi d’oriente furono insensibili al richiamo dello Spirito. Mossi da quale altra forza interiore se non lo Spirito Santo il solo poteva indicare loro così sapientemente la strada che porta alla salvezza. Certo loro non potevano immaginare quale mirabile prodigio si compiva sotto i loro occhi ma indirettamente ci testimoniano che credere oltre l’umanamente concepibile si può e non rappresenta un segno inequivocabile di stoltezza bensì evoca il grido dell’anima, l’anelito d’amore di ciascun uomo alla ricerca dell’unica vera felicità, quella che non ha segreti, quella che non si paga a rate pur di averla, quella che non calcola in base alla convenienza o al tornaconto, quella che non si abbatte alla prima difficoltà che incontra sul proprio cammino. Appunto..non dimentichiamo che siamo in cammino… ora verso la Luce di Betlemme domani…chissà, la nostra strada potrebbe cominciare a salire. Foss’anche il Golgota Signore…con il Tuo aiuto lo scalerò senza paura perchè ora sò che pur nella mia miseria in cima, oltre l’assurdo, oltre il dolore, oltre la morte ad attendermi ci sei Tu.

    Vieni Signore Gesù, vieni presto..non tardare.

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