Il rinnovo del consiglio pastorale

Ricordiamo anzitutto le parole del Vescovo, Angelo Scola, che nella lettera di indizione delle elezioni degli organi di partecipazione ecclesiale così scriveva:
“Carissimi, per vincere lo scoraggiamento e il malumore che rischia di invecchiare le nostre comunità, basta che io, che tu, che noi ci coinvolgiamo nell’affascinante compito di annunciare Gesù Cristo, motivati solo dalla docilità allo Spirito di Dio che abita in noi. La situazione e perciò l’esito dell’impegno può anche essere modesto, può anche essere complicata, la storia di una comunità può anche aver causato ferite, ma lo Spirito di Dio non abbandona mai la sua Chiesa. Non solo l’immenso patrimonio di bene, ma anche le difficoltà possono rivelarsi feconde di nuove risorse, vocazioni e manifestazioni della gloria di Dio se ci sono persone che accolgono l’invito a dedicarsi all’edificazione della comunità.
Il rinnovo dei Consigli pastorali parrocchiali e degli altri organismi di partecipazione e di consiglio a livello decanale e diocesano è l’occasione propizia. Invito quindi tutte le comunità a preparare bene questi adempimenti e chiedo a tutti di domandarsi: «Io che cosa posso fare per contribuire all’edificazione di questa comunità?». Mi permetto di offrire una risposta e di formulare una proposta: tu sei pietra viva di questa comunità, tu sei chiamato a santificarti per rendere più bella tutta
la Chiesa, tu sei forse chiamato ad approfondire la comunione da cui scaturisce quel «giudizio di fede» sulla realtà che lo Spirito chiede a questa comunità, in questo momento, in questo luogo.
Ascoltare lo Spirito di Gesù risorto che ti suggerisce di riconoscere i doni che hai ricevuto e il bene che puoi condividere, ti consentirà di offrire un contributo al cammino della comunità parrocchiale, decanale, diocesana”.

Sono parole che meritano di essere lette e rilette, perché danno le motivazioni giuste, la carica necessaria per segnare il passo alla nostra Comunità parrocchiale. Sulle spalle di chi sarà eletto non gravano pesi e responsabilità eccessive, che i molti preferiscono evitare, lavandosi le mani. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha il compito di CONSIGLIARE il Parroco, il quale sottoporrà agli eletti, nel corso del tempo, le diverse problematiche che la Comunità dovrà conoscere, scegliere e realizzare in
una prospettiva di pastorale per l’oggi, una pastorale che non può semplicemente ed esclusivamente essere conservativa, ma propositiva, missionaria. Gli eletti costituiranno un gruppo di persone che condivideranno col Parroco fatiche e gioie, opportunità e, sicuramente, qualche sbaglio: si camminerà insieme senza timore di quello che possono dire altri, si camminerà insieme per il bene di tutti, non con lo sguardo rivolto solo al passato, ma con la volontà di leggere il presente e individuare le strade che ci portano verso un futuro.
Il nuovo CPP non è “simile”/parallelo al Consiglio Comunale! Su questo argomento sono già state spese parole nei mesi scorsi che non verranno più ripetute qui.
Per entrare nel concreto il nuovo Consiglio pastorale si interrogherà sui motivi per cui nella nostra Parrocchia sussiste una estesa aridità spirituale di partecipazione, aridità che spesso assume i connotati dell’accidia, con i tratti tipici del perbenismo, dell’indifferenza, dando un senso di profondo distacco, alimentato da uno spiccato stile di vita borghese. Manca una reale sensibilità missionaria un po’ a tutte le fasce di età e la fede rischia di rifugiarsi nel tradizionalismo, cioè manca la voglia e il
desiderio di approfondire la fede e di farla conoscere agli altri, il desiderio e la volontà di coinvolgere altri nelle attività esistenti della Parrocchia, facendo conoscere le cose belle e vive. Purtroppo tutto è coperto da un clima di sfiducia, di giudizio facile sugli altri, di pregiudizi e facilmente ci si parla dietro alle spalle, sostenendo un clima negativo di sospetti, di “tanto peggio, tanto meglio”. Una comunità così diventa arida nel giro di poco tempo e si spegne, mentre chi si dà da fare è giudicato con generosità
e spesso si sente solo! Non abbiamo il compito di diventare una comunità di eroi, ma certamente dobbiamo lasciarci riaccendere il cuore e la mente della fede, riascoltare il Vangelo, partire da esso e lavorare perché la fede rimanga viva, l’esperienza della Pasqua ci raggiunga e ci alimenti costantemente.
Toccare questo argomento è toccare il cuore della comunità cristiana! Dobbiamo renderci conto che siamo malati! E il primo passo per guarire è riconoscere questo morbo, e non è difficile documentarlo! C’è una speranza?
SI’! E il nuovo CPP aiuterà il Parroco a individuarla e perseguirla.
Ecco i candidati:
Prima fascia di età (dai 18 ai 35 anni): Garavaglia Mirko, Barera Clara, Colombo Luca, Oldani Roberto, Rosa Alberto, Molla Manuele, Porrati Andrea
Seconda fascia di età (dai 35 ai 55 anni): Garavaglia Marco, Baroli Romana, Iannotti Silvia, Genoni Marco, Masserini Andrea, Garlini Paolo, Serventi Patrizia, Sampietro Gian Antonio, Attilio Zoia
Terza fascia di età (dai 56 anni in su): Ferrario Luisa, Antonali Antonietta, Carboni Gina, Pettenari Pierangela, Garegnani Gabriella
COME SI VOTA?
Tutti i Parrocchiani di Mesero sono elettori, purché abbiano compiuto i 18 anni.
Ogni elettore potrà esprimere tre preferenze per ogni lista facendo un puntino o una X sulla casella della persona prescelta.
QUANDO SI VOTA?
Si vota durante la S. Messa di sabato 18 e domenica 19 aprile, subito dopo la predica. I membri della commissione elettorale e altri volontari passeranno prima a distribuire la scheda elettorale e una penna, poi successivamente ripasseranno a raccogliere le schede opportunamente piegate in una scatola apposita.
I RISULTATI?
Gli eletti saranno contattati dal Parroco perché sottoscrivano la loro accettazione. Successivamente verrà fissata la data della prima convocazione e saranno resi noti i nomi dei componenti del nuovo CPP, che saranno 12 più i membri di diritto che nel nostro caso sono le Suore.
Il Parroco provvederà a nominare i membri del CAEP (Consiglio per gli affari economici).

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