8xmille alla chiesa cattolica

In base alla dichiarazione annuale dei redditi, una quota pari all’8xmille del gettito complessivo che lo Stato riceve dall’Irpef, viene usata per scopi “sociali o umanitari” a gestione statale oppure “religiosi o caritativi” gestiti da confessioni religiose. Sta a te scegliere la destinazione di questa quota tra: lo Stato o la Chiesa cattolica o le altre confessioni religiose.
La ripartizione dei fondi si fa esclusivamente in proporzione alle scelte espresse e quindi senza tenere conto degli “astenuti”. Esempio: se il 60% dei contribuenti esprime una scelta, si terrà conto delle preferenze di quel 60%. Quindi lo stato ripartisce l’intero 8xmille senza che l’astensione di alcuni ne sottragga alla ripartizione una parte.
Tutte le firme hanno lo stesso valore (non dipendono dal reddito).
E attenzione, non si tratta dell’8xmille dell’Irpef versata da ciascun contribuente, ma dell’8xmille del gettito complessivo che lo Stato riceve da questa imposta.
Se scegli in favore della Chiesa cattolica, lo Stato versa la quota a essa spettante alla C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana).
Come previsto dalla legge 222/85, la C.E.I. suddivide i fondi 8xmille per tre finalità:
Esigenze di culto e pastorale della popolazione Italiana
Interventi caritativi in Italia e nei paesi in via di sviluppo
Sostentamento dei sacerdoti
Ogni anno, per scegliere, devi semplicemente firmare dentro la casella “Chiesa cattolica” su uno dei modelli: 730, CU, UNICO.
Potrai conoscere il rendiconto di quanto versato dagli Italiani e di come sono state impiegate le somme di denaro visitando il sito www.8xmille.it
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