Refettorio ambrosiano e altro

Un anno fa, il 4 giugno 2015, in occasione di Expo Milano 2015, Caritas Ambrosiana apriva nel quartiere di Greco il Refettorio Ambrosiano, sviluppando un’idea di Massimo Bottura e Davide Rampello. Durante il semestre espositivo 50 chef di fama internazionale
hanno cucinato per le persone in difficoltà le eccedenze prodotte dal sito espositivo. Questo impegno, alla chiusura di Expo, è continuato.
L’apertura della mensa di Greco è stata l’occasione per mettere a regime un sistema virtuoso per il recupero del cibo alimentato da una rete di donatori stabili, costituita da Coop Lombardia prima,
dal Supermercato del Futuro in Expo poi e ora da punti vendita attraverso l’accordo “Buon Fine”: Elior, Eataly, mense scolastiche, piccoli supermercati, produttori locali. Ultima in ordine di tempo si è aggiunta Sogemi, la società che gestisce l’Ortomercato di Milano, per il recupero di frutta e verdura.
Il cibo recuperato da questi donatori che non viene utilizzato al Refettorio Ambrosiano rientra in un circuito di solidarietà composto da mense dei poveri e comunità di accoglienza. In particolare i beneficiari del sistema di recupero sono la Caritas della Zona pastorale di Lecco e la Comunità Irene di Arluno e Milano, enti religiosi e realtà non profit di Milano come l’Istituto Canossiano, l’Associazione Fratelli di San Francesco, la Comunità di Villapizzone, i Carmelitani di via Canova 4, la Comunità Quinto Sole. Questo sistema ha permesso fino a oggi di recuperare 25 tonnellate e distribuire 23 mila pasti a persone in difficoltà.
Anche a Magenta è stato aperto un refettorio da qualche mese e alla sera dopo le 18.30 ospita quanti si trovano in difficoltà per consumare un pasto. Si tratta di una iniziativa sul nostro territorio davvero importante che dà un segnale concreto di come le comunità cristiane, in primis quelle della città di Magenta, si stanno muovendo per rispondere a un autentico bisogno. Un refettorio di comunità, per andare incontro a chi è nel bisogno: di cibo, di ascolto, di relazioni. Si chiama “Non di solo pane” il progetto – promosso dalla Comunità pastorale “Santa Gianna e Beato Paolo VI” che riunisce le cinque parrocchie di Magenta e dalla Caritas cittadina – di realizzare una mensa solidale per chi è in difficoltà
nel centro rionale “San Francesco e Santa Chiara” di via Moncenisio 29, a Magenta. L’iniziativa è piaciuta così tanto che 300 sono le persone che hanno chiesto di essere riconosciute come volontarie
per animare, assistere, vivere il servizio al refettorio “Non di solo pane”.

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