Natale: l’inizio di una narrazione di prossimità

Il Natale è la narrazione dell’inizio di una vita, quella di Gesù, che facendola scorrere potrebbe essere sintetizzata come “Colui che passò facendo il bene”.
Il Natale non è uno sguardo romantico e nostalgico all’indietro verso la grotta di Betlemme.
Il Natale raccoglie l’invito ad assumere l’umanità di Gesù.
Proprio perché Gesù si è fatto uomo, allora quella umanità ha per tutti i credenti un rilievo particolare: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù ” ( Fil2)
Possiamo dire che la vicenda di Gesù ci suggerisca non solo una esortazione divina che dice “Tu appartieni a me”, ma anche e soprattutto ” Tu appartieni al prossimo”.
Sta qui la vicenda di un cammino adulto e di una fede matura.
Gesù l’ha bene espressa con la sua vita e con quella parabola conosciuta da tutti: il buon samaritano.
Il samaritano è colui che si ferma, prende con sé il ferito, lo porta in una locanda e provvede ai costi per la sua cura.
La prossimità scatta con quell’atteggiamento del cuore che è la compassione (provare passione, interesse per l’altro), dove si dischiude uno sguardo di empatia (riuscire a fare nostri i sentimenti che l’altro vive).
Ciascuno di noi può fare il bene, ed è questa la vera grandezza dell’umano.
Ma questo “potere il bene” rischia di restare assopito nel nostro cuore e nel nostro corpo.
Deve scattare in noi quel sentimento, quell’affetto per il bene: cioè sia bene il compiere il bene, che sia questa la strada migliore per poter onorare la verità del nostro essere al mondo, che diventi questo il processo autentico di umanizzazione per ogni uomo e donna di questo mondo.
Per questo allora possiamo definire un cammino adulto come “uno che tiene all’altro come se stesso”, uno che sa di appartenere al prossimo. Il Natale con il suo racconto di una vita come quella di Gesù aperta al prossimo, con il suo forte richiamo alla pace, al bene, all’amore, ci ricorda che ogni giorno ci è chiesto di fare Natale: far nascere il bene dentro e fuori di noi.
Ogni giorno ci è dato di ricordare che la parola fondamentale rivolta agli uomini da Dio è la loro appartenenza al prossimo.
Vivere questo appello è religione gradita a Dio.

don Romeo

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