Sinodo: gli appunti del vescovo Angelo Scola

Carissime e carissimi,
la scelta di Papa Francesco di dedicare, a distanza di un anno, ben due Assemblee Sinodali alla riflessione sul matrimonio e sulla famiglia, si sta rivelando particolarmente indovinata. Un’occasione preziosa per la vita della Chiesa, in particolare per le Chiese di più antica evangelizzazione, come quella italiana.
Fin da questi primi giorni di lavoro sta venendo a galla un dato che va ben al di là dei dibattiti che agitano l’opinione pubblica, soprattutto in Europa. La famiglia fondata sul matrimonio è elemento costitutivo della vita della Chiesa. Per usare la felice espressione di Papa Francesco all’udienza generale di mercoledì, «è  una carta costituzionale per la Chiesa» e un pilastro portante per la vita buona della società.
La bella descrizione di San Giovanni Crisostomo, ripresa dal Concilio, ma per troppi e per troppo tempo rimasta lettera morta – la famiglia come Chiesa domestica – è il tema centrale all’ordine del giorno dei lavori del Sinodo. Forse per la prima volta siamo in grado di recepirne la portata. Infatti la riflessione dei Padri sinodali, così come si va sviluppando in questi primi giorni di lavoro in aula e nei circoli minori, sta identificando nell’esperienza quotidiana della famiglia, con il dipanarsi delle sue relazioni costitutive (tra gli sposi, tra i fratelli, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti…), il primo ambito in cui brilla quella centralità del fedele laico per la vita della Chiesa tanto cara al Vaticano II.
È in famiglia che ognuno di noi impara, per osmosi prima che attraverso le parole, a vivere le circostanze, favorevoli e sfavorevoli, e i rapporti, facili e faticosi, accogliendoli come invito di Gesù a seguirlo, affinché l’insopprimibile anelito alla felicità che abbiamo nel cuore si realizzi. Perciò la famiglia è il primo luogo in cui si attua quella vocazione del laicato di cui il Concilio ha parlato, ma che finora ha faticato a esprimersi in termini comprensibili. E questo ha un notevole peso anche per la società civile. Paradossalmente i tanti problemi aperti, sintomo della fatica dell’uomo d’oggi a comprendere la bellezza e la convenienza del disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia, si stanno rivelando come una salutare provocazione per noi cristiani a interrogarci sul tesoro che ci è stato consegnato, per apprezzarlo, anzitutto noi, e per poterlo mettere a disposizione di tutti.
Di questo Sinodo mi sta sorprendendo, sia nella prima serie di interventi in aula, sia nel gruppo di studio e di riflessione a cui partecipo, l’ampiezza dello sguardo che abbraccia tutti i continenti (è la bellezza della cattolicità della Chiesa!) nel descrivere e nel riflettere sulla realtà del matrimonio, della famiglia e sui cosiddetti problemi scottanti: insicurezza dei giovani dinnanzi al matrimonio, accoglienza degli immigrati, ammissione o meno dei divorziati risposati alla comunione eucaristica, attenzione alle persone con attrazione verso lo stesso sesso e alle loro famiglie… Mi sembra che si stia andando esattamente nella direzione segnata dal titolo: «Vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nella società».
I Padri sinodali sono consapevoli di portare nel loro lavoro le gioie e le sofferenze, le ansie e le speranze di tutte le famiglie. Sentono la grande responsabilità loro affidata. Chiedo perciò ai fedeli, a tutti i battezzati e agli uomini di buona volontà della nostra Diocesi di accompagnarli attraverso l’ascolto e la preghiera.
Qui a Roma, in Santa Maria Maggiore, ogni sera si recita il Rosario perché i lavori del Sinodo procedano per il bene della Chiesa e di tutti i nostri fratelli uomini. Chiedo che il Rosario recitato in parrocchia prima della Messa feriale abbia la stessa intenzione, e che possibilmente lo si reciti in ogni famiglia.

Laudato Sii – n. 160

Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? Questa domanda non riguarda solo l’ambiente in modo isolato, perché non si può porre la questione in maniera parziale. Quando ci interroghiamo circa il mondo che vogliamo lasciare ci riferiamo soprattutto al suo orientamento generale, al suo senso, ai
suoi valori. Se non pulsa in esse questa domanda di fondo, non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti importanti. Ma se questa domanda viene posta con coraggio, ci conduce inesorabilmente ad altri interrogativi molto diretti: A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo?

Roma: sinodo dei vescovi sulla famiglia

È iniziata a Roma la XIV Assemblea generale ordinaria che proseguirà fino al 25 ottobre e tratterà il tema «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo». Il cardinale Angelo Scola, che vi partecipa, inizia questa settimana su Milano Sette una serie di riflessioni che proseguirà per tutta la durata del Sinodo.
L’Assemblea sinodale non è un luogo di decisione, ma un ambito di condivisione, di comunione tra vescovi delle Chiese del mondo intero a cui il Papa domanda consiglio su temi particolarmente urgenti per la vita della Chiesa.
In questo senso non bisogna aspettarsi dal Sinodo «decisioni», queste semmai le prenderà il Papa, ma piuttosto un rinnovato slancio missionario.
Purtroppo la sovraesposizione mediatica di quest’anno ha talvolta impedito di mettere a fuoco il cuore della questione: il Santo Padre ha convocato l’Assemblea del Sinodo per riflettere sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. La Chiesa sente il bisogno di approfondire, con rinnovato vigore, la bellezza universale del disegno di Dio su matrimonio e famiglia. La saggezza della Chiesa da sempre accompagna la persona nel suo singolare cammino. I recenti dibattiti hanno messo in evidenza quella che io considero un aspetto decisivo di cui il Sinodo si dovrà necessariamente occupare: la riflessione sul matrimonio, sedimentata lungo i secoli, chiede di essere ripensata. Spesso è fatta di giustapposizioni che ne minano l’unità e la semplicità. Occorre approfondire il nesso fede matrimonio, il significato della natura sacramentale del matrimonio e il perché il matrimonio non si possa appiattire su una sorta di «contratto naturale».
I cristiani sono chiamati a testimoniare e a rendere ragione dell’amare «per sempre», condizione costitutiva della natura stessa dell’amore, del desiderio di essere amati e di amare definitivamente. Desiderio che abita il cuore di tutti gli uomini, in ogni tempo e a ogni latitudine. L’amore non è solo passione, riguarda tutta la persona nella sua unità di corpo-anima. Per questo lo «slancio affettivo» deve raggiungere «l’amore effettivo» dell’altro in quanto altro. Solo così può essere fecondo.
La paura del «per sempre» può essere sconfitta dalla scoperta del bell’amore. Quello che Gesù ci ha insegnato.

Catechesi per adulti in parrocchia

L’Arcivescovo nella lettera pastorale “Educarsi al pensiero di Cristo” auspica che nelle parrocchie si dia il via
alla catechesi per adulti. Lasciando che sia il CPP a discutere su temi e modalità nella seduta del 19 novembre
prossimo
, è opportuno che la Comunità conosca due possibili percorsi che entrambi sfruttano lo strumento radiofonico: un primo percorso potrebbe identificarsi con la costituzione dei Centri di ascolto con il sussidio predisposto in Diocesi che a partire dalla Parola di Dio offre l’opportunità di toccare temi anche attuali sia sotto il profilo personale come quello sociale, il secondo percorso potrebbe prendere in considerazione il testo della lettera enciclica del Papa sull’ecologia integrale, che offre un ampio ventaglio di tematiche sulle quali riflettere e confrontarsi. Si tratta di scoprire la catechesi come strumento per educarci e maturare una consapevolezza
cristiana: noi cristiani in quanto credenti in Cristo abbiamo una visione/cultura sulle cose e le persone.

Consigli pastorali area omogenea: 28 ottobre

Mercoledì 28 ottobre a Mesero si ritrovano tutti i membri dei Consigli Pastorali Parrocchiali delle nostre Parrocchie dell’Area omogenea Mesero, Marcallo, Casone e Boffalora.
Sul tappeto: la Pastorale familiare con i suoi primi passi e la Pastorale Giovanile dopo le feste negli oratori e l’avvio della catechesi.
Il ritrovo è alle ore 21.00 presso la sala San Giovanni Paolo II (sotto la Chiesa).
Giovedì 19 novembre alle ore 21.00 presso l’Oratorio San Giovanni Bosco si ritroverà il nostro Consiglio pastorale. L’ordine del giorno sarà definito in seguito.