Scuola materna

L’aggiornamento, la ristrutturazione e l’adeguamento dell’intera struttura della Scuola Materna don Giuseppe Airaghi (sotto il profilo della sicurezza) ha chiesto alla Parrocchia un notevole sforzo; attendiamo di chiudere gli ultimi interventi, ma già possiamo stimare le spese intorno ai 160.000,00 euro! La Scuola da sola non ha le risorse necessarie per questo intervento straordinario, per cui la Parrocchia ha chiesto e ottenuto un mutuo che entro il dicembre 2015 dobbiamo estinguere. Il piano di rientro prevede una serie di iniziative: la busta mensile (che speriamo si possa diffondere ulteriormente attraverso la visita alle famiglie in occasione del Natale che col prossimo 10 novembre vede i suoi primi passi), la Torta di Mamma Margherita (la mamma di San Giovanni Bosco che aiutava come poteva suo figlio sacerdote): la terza domenica di ogni mese (ci sarà un banchetto di torte e biscotti confezionati in casa – e per questo cerchiamo mamme e nonne disponibili per cucinare e prestarsi alla vendita -, il mercatino di Natale che verrà allestito nei primi 10 giorni di dicembre, le uova di Pasqua (mese di aprile), prestiti di privati a tasso 0 (prendere accordi con don Giorgio), offerte liberali di privati che possono essere deducibili dalle tasse.
La Scuola Materna don Giuseppe Airaghi è una scuola Paritaria dall’anno 2000, cioè una scuola pubblica gestita
da privati, senza interessi di lucro, una scuola riconosciuta dallo Stato e considerata come strumento educativo in favore dei bambini dai tre ai sei anni e delle loro famiglie. E’ una struttura che paga le tasse regolarmente, IMU e TASI, perché considerata alla pari di un ente commerciale e i suoi dipendenti sono stati assunti con un contratto nazionale di settore. Sotto il profilo della gestione ordinaria la Scuola usufruisce di un contributo statale e regionale che si riduce sempre più di anno in anno e di un contributo comunale stabilito in convenzione.

Peregrinatio icona cantico dei cantici

Dal 5 al 19 ottobre 2014 si terrà a Roma il Sinodo dei Vescovi convocati da Papa Francesco per discutere delle sfide che la famiglia cristiana incontra nei nostri tempi. Abbiamo pensato di promuovere nelle Parrocchie della nostra area omogenea una iniziativa che va sotto il nome di “Peregrinatio dell’Icona del cantico dei Cantici” nelle famiglie. In pratica le famiglie che aderiranno all’iniziativa si scambieranno l’Icona del Cantico dei Cantici di giorno in giorno (saranno quattro copie, una per ciascuna Parrocchia), invitando le famiglie a sostare in preghiera nel momento che più riterranno opportuno con un sussidio, che la commissione liturgica ha predisposto per l’occasione. L’iniziativa avrà il suo solenne inizio con una celebrazione fissata nella serata di martedì 7 ottobre presso il Santuario della Famiglia a Mesero e proseguirà fino al 1 novembre, festa di tutti i Santi. Nel frattempo raccogliamo le adesioni presso la segreteria parrocchiale (bisogna lasciare i propri riferimenti: indirizzo e num di tel).
Siamo certi che la Peregrinatio dell’Icona ci farà sentire tutti in comunione, “in cordata” con il Papa, i Vescovi e nella Chiesa, in questo tempo così importante e denso di tensioni, che impediscono alle famiglie di dare il massimo della propria vocazione.

In calendario

Domenica 28 settembre, festa per i nostri oratori.
Martedì 30 settembre, incontro per i partecipanti al breve pellegrinaggio a Roma (10/12 ottobre).
Giovedì 2 ottobre, celebrazione di inizio Quarantore per la nostra area omogenea (celebrazione a Marcallo). Nei giorni seguenti le giornate eucaristiche saranno vissute nelle rispettive Parrocchie; la conclusione di domenica 5 ottobre avverrà presso la Parrocchia di Boffalora alle ore 15.30.
Venerdì 10 – domenica 12 ottobre, breve pellegrinaggio a Roma.
Lunedì 13 ottobre, ore 21.00 incontro per tutti i membri del CPP a Magenta (Cine Teatro Nuovo).
Domenica 19 ottobre, ore 15.00 Battesimi.
Domenica 9 novembre, ore 15.00 Battesimi.
Lunedì 10 novembre, ore 16.30 inizia la visita alle famiglie in occasione del Natale.

Sinodo sulla famiglia 5/19 Ottobre 2014

Saranno 253 i partecipanti al terzo Sinodo straordinario sulla famiglia, in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre sul tema «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione». Tra i 26 membri di nomina pontificia, quelli scelti personalmente da papa Francesco, spicca il nome del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, Diocesi che nel 2012 ha ospitato il VII Incontro mondiale delle famiglie. Tra i partecipanti al Sinodo ci sono anche 14 coppie di sposi, suddivise tra esperti e uditori.
Al terzo Sinodo straordinario nella storia dell’Assemblea, dopo quelli del 1969 e del 1985 (dedicati rispettivamente al rapporto tra Conferenze episcopali e collegialità dei vescovi e all’applicazione del Concilio Vaticano II), parteciperanno 191 Padri Sinodali, tra cui 25 capi dicastero della Curia e 114 presidenti di Conferenze episcopali: 36 dall’Africa, 24 dall’America, 18 dall’Asia (per la Cina ci sarà l’arcivescovo di Taipei, monsignor Shan-Chuan), 32 dall’Europa e 4 dall’Oceania; 62 saranno gli altri partecipanti, inclusi 8 delegati fraterni. Non si prevedono documenti finali al termine di questa Assemblea straordinaria, che è solo la prima tappa di un percorso che si concluderà nel 2015, quando dal 4 al 25 ottobre si terrà il 14° Sinodo generale ordinario sul tema «Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia».
Nell’ambito del dibattito sul prossimo Sinodo, l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha scritto un articolo molto interessante. Ne riportiamo un ampio stralcio qui di seguito.
” In vista dell’ormai prossima Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi vorrei, con le presenti
note, riflettere su due aspetti della realtà del matrimonio e della famiglia: il primo di natura antropologica, il secondo di carattere sacramentale. Essi sono tra loro strettamente correlati.
a) Uno sguardo antropologico
Le reazioni alle domande annesse al “Documento preparatorio” hanno registrato, dal punto di vista antropologico, l’esistenza di uno scarto significativo, sia pure differenziato nei diversi continenti.
Se, da una parte, le affermazioni fondamentali dell’esperienza e della dottrina cristiana continuano ad essere considerate e proposte come espressione dell’ideale dell’amore, dall’altra sono da molti percepite come ultimamente inadeguate all’esperienza affettiva degli uomini e delle donne del nostro tempo. Questo stato di cose urge ad approfondire il carattere intrinsecamente pastorale della dottrina cristiana, secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II, pena l’irrilevanza del Vangelo della famiglia soprattutto in quelle società che si sono ampiamente allontanate dalla pratica cristiana. In proposito l’Instrumentum laboris rileva chiaramente la necessità di un’articolata riflessione antropologica. Riportando le risposte al questionario, esso individua l’origine di molte incomprensioni dell’insegnamento della Chiesa su matrimonio e famiglia, nella sua riduzione ad una serie di indicazioni morali che non scaturiscono da una visione unitaria della persona. Le sfide poste oggi al matrimonio e alla famiglia non potranno trovare risposta adeguata né in una mera riproposizione della dottrina, né in un forzoso adattamento alla situazione problematica da cui hanno origine, ma in una proposta integrale di vita che prenda le mosse dalla esperienza comune ad ogni persona, fatta essenzialmente di affetti, di lavoro e di riposo.
b) Orizzonte sacramentale
Rileggere l’intera problematica sinodale alla luce di una antropologia adeguata permette di meglio cogliere il senso profondo del matrimonio come sacramento. Ne illumina l’intrinseco rapporto tra gli aspetti, per così dire, naturali e la realtà sacramentale, superando in tal modo un estrinsecismo ancora diffuso. Il sacramento del matrimonio, istituito da Cristo, coglie fino in fondo l’esperienza della duplice differenza – quella tra i sessi e quella tra le generazioni – su cui si fonda la famiglia. Il Vangelo della famiglia è intrinseco al Vangelo in quanto tale. Su questo terreno fiorisce il senso, come significato e come direzione, del dono totale di sé all’altro, aperto alla vita, fino al “per sempre”, che caratterizza il matrimonio stesso nella sua indissolubilità. Il matrimonio cristiano rivela per grazia tutto ciò che l’uomo e la donna desiderano nella loro autentica
esperienza di reciproco amore. Riflettere antropologicamente sulla realtà del matrimonio come sacramento e sulla famiglia consente inoltre di situarli all’interno dell’intera dimensione sacramentale della vita della Chiesa. In particolare, il profondo legame tra matrimonio-famiglia e sacramento dell’Eucaristia si rivela come decisivo per comprendere la verità del matrimonio stesso. Questo legame illumina sia il matrimonio, sia lo stesso mistero pasquale, in quanto mistero delle nozze tra Cristo e la Chiesa. Lo indicano bene sia gli scritti paolini (cf. Ef 5 e 2Cor 11,2) che quelli giovannei (cf. Gv 2,1-11; 3,29; Ap 19,7-9; 21,2-22,5).
Ritengo, pertanto, utile soffermarmi su alcune considerazioni antropologiche circa il rapporto uomo-donna in riferimento al sacramento del matrimonio e sul legame di quest’ultimo con l’Eucaristia.
(continua prossimamente)

Settimana dell’educare

“Si conclude” con domenica 28 settembre la settimana dell’educare, la settimana in cui grazie “ai numerosi testimoni” (lettera agli Ebrei) siamo stati sollecitati a lasciarci educare per essere a nostra volta educatori, creando fili di comunità educanti che fanno maturare uno stile di vita meno autoreferenziale e più attento al prenderci cura di coloro che sono bambini (Scuola Materna), ragazzi, adolescenti e giovani, pensando alle famiglie, agli adulti e agli anziani. Siamo chiamati ad essere una comunità che mette al centro il tema dell’educazione, cioè una comunità che sia ricca di belle presenze, di persone di riferimento per la loro coerenza, il loro impegno e la loro capacità di essere positivi ed incisivi nella famiglia e nella società.
La festa dell’Oratorio non è che un primo e importante appuntamento per rilanciare la necessità di vivere una sinergia tra le età, gli educatori, i catechisti, i Sacerdoti e le Suore, i baristi e gli allenatori ed essere così i primi testimoni di quanto è bello essere di Cristo e quanto ci faccia capaci di essere uomini e donne completi nell’umanità grazie alla fede.
La S. Messa delle ore 10.30 (meteo permettendo) sarà celebrata in Oratorio. Nel pomeriggio i nostri Adolescenti e Giovani hanno preparato per tutti i ragazzi un pomeriggio divertente e ricco di occasioni. La serata ci vedrà raccolti con le gambe sotto il tavolo e gli occhi rivolti al cielo per la cena e il finale col botto a partire dalle ore 19.00 (la cena!).