Anniversari di matrimonio

La famiglia conosce tante prove, crisi, cadute ma anche un grande riscatto, fatto di fedeltà reciproca,
di fede, di conquista e di rilancio sempre rimotivato: è il momento di fare festa per gli anniversari di Matrimonio.
L’amore tra coniugi, la fedeltà degli sposi, il frutto dei figli, il tempo vissuto insieme e le tappe del cammino sono il frutto della Pasqua di Cristo che ogni anno si rinnovano e si impastano con le storie personali delle coppie di sposi che celebrano un particolare anniversario della loro vita matrimoniale e familiare.
Il primo gesto consiste nel dire un GRAZIE dentro il quale c’è gioia, qualche fatica, qua e là qualche sofferenza, e momenti di serenità vissuti insieme. Lo esprimeremo venerdì 25 aprile in Chiesa parrocchiale davanti all’Eucaristia esposta alle ore 21.00. Al termine i membri della commissione di pastorale familiare chiederanno ai festeggiati di fermarsi un attimino per qualche comunicazione veloce.
Poi viene il momento del CELEBRARE, cioè del dire la gioia, dare fiato alla festa, celebrare la potenza del Signore risorto che in noi ha scelto i suoi strumenti per dire l’Amore e diffonderlo. Tutti i festeggiati sono attesi in Chiesa alle ore 10.15. Seguirà la celebrazione della Messa durante la quale si rinnoveranno le promesse matrimoniali e verranno benedetti le fedi nuziali. Al termine un simpatico ricordo e un rinfresco nella sala dell’Oratorio San Giovanni Bosco.

Domenica 27 Aprile: canonizzazione

Non è difficile scoprire chi sarà riconosciuto Santo (canonizzato)!
Domenica 27 aprile, Papa Francesco ufficialmente dichiarerà Santi due Papi che molti di noi hanno conosciuto e amato: Papa Giovanni XXIII (il Papa buono) e Giovanni Paolo II. Due giganti della storia, due Papi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella vita della Chiesa.

Sono stati pubblicati in questi tempi diversi libri, uno in particolare è stato rieditato dall’allora segretario personale di Giovanni Paolo II, l’attuale Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Stanislaw Dziwisz. Ecco che cosa ha detto poche settimane fa il nostro Arcivescovo all’Università cattolica di Milano: «In questo libro, scritto con originalità, ho ritrovato la freschezza, la capacità propositiva, il sorriso del Papa ed è tornata con forza nel mio cuore la sua tensione piena alla santità». Ha poi proseguito: «Ho avuto tante occasioni di incontrare Giovanni Paolo II, come rettore della Pontificia Università Lateranense e preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su matrimonio e famiglia, come Vescovo e Patriarca di Venezia», ricorda. «La Canonizzazione, richiamando la parola “Canone”, ossia una regola di vita, ci provoca a interrogarci di persona e comunitariamente su cosa sia l’essere cristiani oggi. Un santo è il riconoscimento che Gesù Cristo in persona è stato all’opera durante tutta la vita di colui che viene canonizzato in modo tale che in lui possiamo vedere il Signore stesso, l’incarnazione vivente, il prolungamento dell’evento di Gesù Cristo».
Come a dire, i santi ci sono sempre vicini – e lo sarà Giovanni Paolo – per reggere, sorreggere e, se necessario, correggere il nostro cammino. Da qui alcuni elementi del futuro Santo, che il Cardinale sottolinea: «Wojtyla con la sua fede, la sua vita, la sua missione, aveva legato strettamente la causa del Vangelo alla causa dell’uomo, il primato di Dio alla centralità della persona. Questa è l’attitudine profonda del testimone. Basti pensare alla forza con cui seppe rimettere in auge la Dottrina sociale svalutata anche da una parte dei cattolici. E così, parlando di diritti dell’uomo, facendosi suo testimone, propose quei contenuti con un linguaggio amante di tutti i fratelli. Wojtyla ci ha mostrato che la Chiesa non è per sé, ma per la missione, per far trasparire Cristo, luce delle genti». Il pensiero del Cardinale va anche alla capacità che fu del Papa polacco, giovane vescovo al Vaticano II, di tradurre nella quotidiana pratica ecclesiale, il Concilio. «Straordinaria la sua capacità di essere in relazione intima con Cristo. Ciò che colpiva era la sua relazione con Dio. Ricordo – aggiunge il Cardinale – che nel mese di febbraio 1979 rimasi sconvolto dalla modalità con cui celebrava Messa, immergendosi totalmente nel sacrifico di Cristo, nell’evento della Trinità. Penso anche alla recita dell’Angelus che poteva durare 10 o 15 minuti, tanto era il suo rapimento in Dio». E, poi, l’auspicio: «I santi sono la forma nel magma della nostra vita che ci invitano a eliminare il superfluo, per andare al cuore. La Canonizzazione ci consente di pregare i santi perché intercedano per noi presso Dio. Sarebbe bello che riscoprissimo anche una forma di intercessione “orizzontale”, nei nostri rapporti umani di tutti i giorni. Chiediamo, in questa occasione che la Chiesa ci dona, che i due Santi siano realmente sostegno per la nostra vita personale, comunitaria e universitaria».
Il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, richiama «la vicinanza di Wojtyla all’Università Cattolica avendo potuto arricchirci di uno sguardo benevolo e paterno che egli sempre ebbe per l’Ateneo come luogo di elaborazione del pensiero», fin dai tempi in cui il futuro Pontefice era professore alla “Cattolica” di Lublino, «università che oggi porta il suo nome e con cui manteniamo stretti legami», spiega. E se per il direttore della Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali, Lorenzo Ornaghi, il Papa fu appunto «l’uomo della libertà, capace di coniugare in modo straordinario esistenza e missione», per il giornalista Luigi Geninazzi che conobbe il vescovo di Cracovia nei primi anni ottanta, «molto è ancora da dire e da scoprire nel pontificato e nella stessa vita di Giovanni Paolo II».
Corrispondente di “Avvenire” in Polonia, Geninazzi non ha dubbi: «in ventisette anni di pontificato, uno dei più lunghi della storia, egli fu il primo leader globale del mondo, autorità riconosciuta anche dai non credenti. Credo, tuttavia – sottolinea – che siamo chiamati a guardare a questa figura in modo diverso, non solo ad ammirare tutto ciò che ha fatto, ma a chiederci perché lo ha fatto». E che l’uomo Wojtyla fosse «persona maestosa e cordiale, che suscitava grande fascino, al cui potere magnetico è impossibile resistere », se ne era accorto, forse tra i primi, anche padre Congar che lo aveva conosciuto giovane vescovo al Concilio. «Era impressionante vederlo pregare, era visibilmente conquistato da una presenza invisibile. Era un mistico, un contemplativo d’azione. Il comunismo ha iniziato a crollare, non nel 1989, ma dieci anni prima quando un uomo vestito di bianco in visita alla sua Polonia, ancora comunista, disse che una società senza Dio non può resistere alla storia»
Insomma, un Papa – ma anzitutto un uomo di Dio – della libertà cresciuto con la libertà dei figli di Dio che aveva fiducia nell’uomo e nella misericordia del Padre: non a caso la Canonizzazione avverrà la Domenica della Divina Misericordia, da lui istituita. Il filmato con la visita a un vescovo polacco amico ricoverato presso il Policlinico “Gemelli”, a sole 24 ore dall’elezione al Soglio di un Papa giovane e spiritoso e le immagini
dell’incontro a Milano, appunto in “Cattolica”, con gli studenti e i docenti il 23 maggio 1983, mentre gli striscioni rossi e bianchi di Solidarnosc sventolano tra i chiostri, sono un commovente ritorno al passato che non è passato. Come il legame, lungo e coltivato nel tempo con l’Università tutta. Lo illustra la studiosa Maria Bocci che parla di un rapporto nato fin da Cracovia, costruito, poi, negli anni – a marzo 1977 il vescovo Wojtyla fu a Milano presso l’Ateneo – soprattutto grazie all’amicizia con Giancarlo Brasca. E, naturalmente, non si possono dimenticare i ricoveri al Policlinico “Gemelli”, che portarono qualcuno a definirlo “Vaticano 3”. Ed è appena il caso di notare che, a nemmeno due mesi dall’elezione, nell’Aula Nervi, il Papa ricevette oltre settemila studenti della “Cattolica”. In tutto furono tredici gli incontri ufficiali cui si aggiungono udienze private e i messaggi della Giornata Universitaria.
L’ultimo incontro nel novembre del 2000, con quell’augurio che rimane «si instauri tra voi un impegno dell’intelligenza con quello di un’autentica esperienza cristiana». «Questo incontro per me che è stato manifestazione di affetto per Giovanni Paolo II, per l’eredità che ci lascia», conclude Svidercoschi. «Eredità della sua testimonianza umana e intellettuale, della Chiesa che lui ha plasmato. Nell’eredità di Wojtyla c’é molto di Francesco.

Strumenti per la Settimana Santa

Da qualche anno a questa parte, la nostra Parrocchia si è dotata di un discreto numero di copie del libretto per seguire le celebrazioni di tutta la settimana autentica.
Possiamo prendere il sussidio e riconsegnarlo nel cesto che trovate sul tavolo in fondo alla Chiesa.
Per prepararsi alle confessioni ci sono due strumenti. Il primo lo possiamo rintracciare nel libretto dei canti dalla pagina 26 alla pagina 32: troviamo lì una traccia per l’esame di coscienza. Lo stesso esame di coscienza lo troviamo stampato in un pieghevole posto negli scaffali, dove è buona cosa ricollocarlo dopo l’uso.
In fondo alla Chiesa, sempre per le Confessioni, troviamo anche il sussidio del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione “Celebrare la misericordia del Signore”. E’ in vendita se volete (€ 1,50) oppure potete consultarlo e poi lasciarlo negli scaffali.
RPM, Radio Parrocchiale di Mesero trasmetterà tutte le celebrazioni comunitarie.

La mia croce è bella:
albero di dolore oramai germogliato in uno spettacolo di primavera
che sa di nuova creazione.
L’arido tronco è fiorito in un ricco e prezioso ricamo:
intreccio di rami, di foglie e di fiori.
Al centro, nel mio morire per te, ne sono l’origine,
la nuova parola creatrice,
il seme ed il frutto maturo d’amore, pronto ad essere colto da te
che brami la vita.
Sotto questo albero vivo, Mosè mi proclama come la legge nuova,
Davide mi canta come vero re di tutto l’universo.
Alla sua ombra c’è posto anche per te: piega le tue ginocchia
e riconoscimi,
allarga le tue braccia ed accoglimi, alza il tuo sguardo e contemplami:
voglio fare di te l’uomo nuovo,
protagonista con me dentro questo affascinante e luminoso
“spettacolo della Croce” che salva!

La settimana autentica 2014

La settimana autentica è meglio conosciuta come “Settimana Santa”: la settimana che per eccellenza nella fede cristiana ci presenta e ci fa rivivere i misteri che ci hanno introdotto alla salvezza, attraverso la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Iniziamo con domenica 13 aprile, domenica delle Palme che ricorda l’ingresso solenne di Gesù a Gerusalemme: Gesù scende per il monte degli ulivi in mezzo a una folla festante di gente semplice e povera che riconosce in Lui il Messia tanto atteso. In fondo alla Chiesa troveremo l’ulivo benedetto alla S. Messa delle ore 17.30 di sabato 12 aprile e alla Messa di domenica alle ore 8.30. Per la celebrazione delle ore 10.30 ci diamo appuntamento sul sagrato della Chiesa dove benediremo l’ulivo e in processione entreremo in Chiesa, inaugurando così la settimana autentica. Nel pomeriggio, dato che ricorre la 28^ giornata mondiale della gioventù, al Casone, alle ore 15.00, i nostri Giovani, Adolescenti e Preadolescenti faranno festa con tutti i loro coetanei della Pastorale Giovanile della nostra area omogenea e apriranno la Grotta di Elia, un luogo e un tempo speciale, in cui scoprire il volto del Signore. Per tutti i Giovani e gli Adolescenti da lunedì 14 a mercoledì 16 aprile alle ore 6.45, prima di partire per la Scuola, ci sarà la preghiera delle lodi in Chiesa parrocchiale e la possibilità di fare colazione insieme. Alla sera, invece, tutti alla Grotta di Elia, al Casone, per pregare, meditare e vivere un’esperienza forte di condivisione e crescita nella fede.

Don Rejoy sarà presente tutta la settimana santa fino al 21 aprile e sarà disponibile insieme al Parroco per la celebrazione del sacramento della Penitenza, secondo l’orario e il programma che trovate in questo numero speciale di info.Mesero.

Giovedì 17 aprile, i nostri Sacerdoti parteciperanno alla S. Messa Crismale in Duomo a Milano insieme a tutto il presbiterio della diocesi e al Vescovo, Angelo Scola. Nel pomeriggio saranno in Chiesa per le confessioni.
La Messa più importante dell’anno sarà quella celebrata alle ore 20.45 e si introdurrà con un gesto che finora hanno vissuto i nostri ragazzi: all’inizio della Messa in Coena Domini, ci sarà il rito della lavanda dei piedi. Il Parroco laverà i piedi a 12 persone adulte della nostra Parrocchia, in risposta al programma pastorale della nostra diocesi “Il campo è il mondo”. Sarà un gesto simbolico che ci ricorderà umiltà di Gesù e l’impegno a vivere l’Eucaristia attraverso il servizio nei diversi settori di cui la nostra vita parrocchiale si compone (Oratorio, Scuola Materna, Catechesi, Carità, Volontariato, Sala della Comunità, Organismi di partecipazione e corresponsabilizzazione). La Messa solenne, animata dal nostro Coro parrocchiale, terminerà con la possibilità di adorare l’Eucaristia fino alle ore 23.00.
Venerdì 18 aprile, venerdì santo, è un venerdì di Passione. Nella mattinata i nostri sacerdoti saranno disponibili per le confessioni, mentre i ragazzi e ragazze, delle elementari e medie con l’aiuto degli adolescenti e catechiste si ritrovano nel cortile dell’ex oratorio Maria Immacolata per la Via crucis, appositamente preparata
per loro alle ore 10.30. Nel pomeriggio, alle ore 15.00 avrà inizio la suggestiva Celebrazione della Morte in croce di Gesù. Seguono le confessioni mentre le campane taceranno fino all’annuncio della risurrezione. Alle 20.45 ci diamo appuntamento al Santuario di San Bernardo e l’Addolorata per iniziare la Via Crucis che in sette stazioni percorrerà le vie: Verdi, Donizetti, De Gasperi, XXV Aprile, Verdi, Villoresi, San Fermo, A. Volta, Trieste, Piazza
Europa, Chiesa Parrocchiale, dove termineremo con l’ultima stazione e il bacio a Gesù crocefisso. Ci sarà la possibilità di rimanere in Chiesa per la preghiera personale fino alle ore 24.00.
Sabato 19 aprile, è il sabato del silenzio e dell’attesa della Risurrezione. Lungo tutta la giornata troveremo i nostri Sacerdoti disponibili per le Confessioni.
Alle ore 9.00 i ragazzi si ritroveranno con le loro biciclette in Oratorio e partiranno con gli amici di Marcallo, Casone e Boffalora per il giro dei sepolcri. Don Riccardino guiderà l’iniziativa.
Alle ore 20.45, partendo dall’esterno della Chiesa avrà inizio la solenne Veglia pasquale, che vedrà quest’anno la lettura di tutti i brani proposti della liturgia catechetica. Anche qui la nostra cantoria darà prova di sé con grande impegno.
Domenica 20 aprile Pasqua di Risurrezione, la novità per eccellenza del Cristianesimo: Cristo è veramente risorto! Egli ha vinto la morte! Egli è veramente il Cristo Signore! Alle ore 8.30 la S. Messa, come pure alle 9.45 in Casa albergo, e alle ore 10.30 sempre con solennità e gioia grande. Nel pomeriggio è prevista la S. Messa solenne anche in Santuario della Famiglia alle ore 16.30.

Vacanza in montagna

LE ISCRIZIONI ALLA VACANZA IN MONTAGNA SONO APERTE alla grande con qualche novità. Prima novità: andremo nel Trentino, a Serrada di Folgaria, e precisamente dal 13 al 20 luglio (primo turno) e dal 20 al 27 (secondo turno). Seconda novità: le iscrizioni si ricevono in due modalità (attraverso il sito di pastorale giovanile della nostra area omogena – www.pagor.it – oppure compilando il modulo che trovate negli oratori). Terza novità: assolutamente tutti gli acconti e i saldi devono passare attraverso bonifico bancario (le quote di iscrizione non possono essere pagate tramite banconote o assegni!): avrete così in mano la ricevuta dell’avvenuto versamento. Ci attendiamo una risposta massiccia e decisa anche tra i nostri amici adolescenti, i ragazzi e ragazze delle superiori. La struttura che ci ospiterà è accogliente, grande e gli spazi intorno sono immersi nel verde e capaci di ospitare ragazzi vispi e carichi come i nostri!
Ultima cosa: stiamo cercando volontari che sappiano cucinare con varietà e creatività! Fatevi avanti, prendendo contatti con don Riccardo o con don Giorgio.

Premendo sul MODULO ISCRIZIONE potete scaricarlo e compilarlo direttamente da qui.