“Un segno importante del Giubileo è anche la Confessione. Accostarsi al Sacramento con il quale veniamo riconciliati con Dio equivale a fare esperienza diretta della sua misericordia. E’ trovare il Padre che perdona: Dio perdona tutto. Dio ci comprende anche nei nostri limiti, ci comprende anche nelle nostre contraddizioni. Non solo, Egli con il suo amore ci dice che proprio quando riconosciamo i nostri peccati ci è ancora più vicino e ci sprona a guardare avanti. Dice di più: che quando riconosciamo i nostri peccati e chiediamo perdono, c’è festa nel Cielo. Gesù fa festa: questa è la Sua misericordia: non scoraggiamoci.
Avanti, avanti con questo! Quante volte mi sono sentito dire: “Padre, non riesco a perdonare il vicino, il compagno di lavoro, la vicina, la suocera, la cognata”. Tutti abbiamo sentito questo: “Non riesco a perdonare”.
Ma come si può chiedere a Dio di perdonare noi, se poi noi non siamo capaci di perdono? E perdonare è una cosa grande, eppure non è facile, perdonare, perché il nostro cuore è povero e con le sue sole forze non ce la può fare. Se però ci apriamo ad accogliere la misericordia di Dio per noi, a nostra volta diventiamo capaci di perdono. Tante volte io ho sentito dire: “Ma, quella persona io non la potevo vedere: la odiavo. Ma un giorno, mi sono avvicinato al Signore e Gli ho chiesto perdono dei miei peccati, e anche ho perdonato quella persona”. Queste sono cose di tutti i giorni. E abbiamo vicino a noi questa possibilità. Pertanto, coraggio! Viviamo il Giubileo iniziando con questi segni che comportano una grande forza di amore. Il Signore ci accompagnerà per condurci a fare esperienza di altri segni importanti per la nostra vita. Coraggio e avanti!” (Papa Francesco, udienza del 16 dicembre 2015).
Ci avviciniamo al Natale di Cristo con l’esperienza del Sacramento del perdono, della Riconciliazione con il Padre e con i fratelli. Non riduciamola a un gesto abitudinario, a un semplice dovere, a una tradizione: sappiamo tutti quanta fatica facciamo a confessarci, anche perché questo sacramento ci chiede di guardarci dentro, di riconoscere le nostre debolezze e le nostre fatiche, i gesti e le scelte mancate, le rinunce a compiere il bene e a lasciarci amare dal Signore. Apriamo il nostro spirito a una confessione che possa cambiarci la vita; infatti ci si confessa non solo per fare la Comunione ma anche per cambiare, per guarire da tutto ciò che di cattivo c’è nel nostro cuore, per GUARIRE. Non ci confessiamo per sentirci a posto, ma per dare inizio a una terapia di guarigione, che parte col sacramento, ma poi ha bisogno di impegno, preghiera, sacrificio, lavoro su di noi, sul nostro carattere, sui nostri desideri e sulla nostra volontà. Abbiamo quindi bisogno di Eucaristia per consolidare il percorso di rinascita che inizia nel confessionale e si proponga nel quotidiano con la grazia di Dio. Possiate vivere una confessione che favorisca l’incontro con la Misericordia del Padre che tutti vuole abbracciare per liberarci da tutti gli impacci che ci tengono chiusi in noi stessi, sospettosi e sfiduciati. Allora sarà Natale, cioè sarà l’inizio di una nuova nascita, la nascita della vita nuova in noi. Buon Natale!
Riflessione
Laudato sii – n. 209
La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini. Molti sanno che il progresso attuale e il semplice accumulo di oggetti o piaceri non bastano per dare senso e gioia al cuore umano, ma non si sentono capaci di rinunciare a quanto il mercato offre loro. Nei Paesi che dovrebbero produrre i maggiori cambiamenti di abitudini di consumo, i giovani hanno una nuova sensibilità ecologica e uno spirito generoso, e alcuni di loro lottano in modo ammirevole per la difesa dell’ambiente, ma sono cresciuti in un contesto di altissimo consumo e di benessere che rende difficile la maturazione di altre abitudini. Per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa.
Avvento 2015: educhiamoci al rispetto
Al rispetto di cosa? Questa è la domanda importante! Risposta: al rispetto delle persone, ovvio! Ma tanto ovvio non è! Guardiamo il nostro ambiente, il nostro paese in cui abitiamo, il nostro cortile, le strade che percorriamo: spesso sono sporchi da rifiuti che lasciamo per terra, da scritte sui muri, da frasi volgari e prive di senso, da tanta leggerezza e superficialità. La cura dell’ambiente non è anche rispetto della persona, di tutte le persone?! Papa Francesco ci sta dicendo questo e molto altro nella sua lettera enciclica “Laudato sii”, andando anche a fondo delle semplici considerazioni “ecologistiche”, perché la radice di tutto è il vuoto nel cuore dell’uomo, la mancanza di valori e di educazione al rispetto sacro della vita umana e dell’ambiente in cui viviamo, dato dal nostro Creatore a tutti noi. Sviluppiamo a partire da questo avvento un “amore” per la nostra Mesero, per i luoghi che viviamo e attraversiamo e chiediamo che i ragazzi, i giovani e gli adulti si carichino non solo di un senso civico, ma anche di un’attenzione alle persone, richiamando le autorità, ma anche le persone a sviluppare una sensibilità più matura ed esigente con se stessi e con gli altri.
Laudato Sii – n. 199
Non si può sostenere che le scienze empiriche spieghino completamente la vita, l’intima essenza di tutte le creature e l’insieme della realtà. Questo vorrebbe dire superare indebitamente i loro limitati confini metodologici. Se si riflette con questo quadro ristretto, spariscono la sensibilità estetica, la poesia, e persino la capacità della ragione di cogliere il senso e la finalità delle cose. Desidero ricordare che « i testi religiosi classici possono offrire un significato destinato a tutte le epoche, posseggono una forza motivante che apre sempre nuovi orizzonti […]. È ragionevole e intelligente relegarli nell’oscurità solo perché sono nati nel contesto di una credenza religiosa? ». In realtà, è semplicistico pensare che i princìpi etici possano presentarsi in
modo puramente astratto, slegati da ogni contesto, e il fatto che appaiano con un linguaggio religioso non toglie loro alcun valore nel dibattito pubblico. I principi etici che la ragione è capace di percepire possono riapparire sempre sotto diverse vesti e venire espressi con linguaggi differenti, anche religiosi.
Laudato sii – n. 178
Il dramma di una politica focalizzata sui risultati immediati, sostenuta anche da popolazioni consumiste, rende necessario produrre crescita a breve termine. Rispondendo a interessi elettorali, i governi non si azzardano facilmente a irritare la popolazione con misure che possano intaccare il livello di consumo o mettere a rischio investimenti esteri. La miope costruzione del potere frena l’inserimento dell’agenda ambientale lungimirante all’interno dell’agenda pubblica dei governi.
Si dimentica così che « il tempo è superiore allo spazio », che siamo sempre più fecondi quando ci preoccupiamo di generare processi, piuttosto che di dominare spazi di potere. La grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine. Il potere politico fa molta fatica ad accogliere questo dovere in un progetto di Nazione.