UNA CRESCENTE INCIVILTA’

Sorprende questo titolo, tuttavia è la conclusione a cui si può giungere senza alcuna fatica osservando con sufficiente attenzione l’ambiente intorno alla Chiesa parrocchiale, luogo sempre più di gesti e comportamenti che dire incivili è ancora dire poco. Cresce infatti la mancanza di rispetto per il luogo e le persone ad opera di ragazzi, adolescenti e adulti, in tutte le ore del giorno e della notte. La scelta di porre una cancellata sotto il portico che dà sulla piazza Europa è ancora valida, anche se è da considerarsi come ultima soluzione! E’ vero! Molti si diranno: “ma io cosa posso fare?”. Per prima cosa prendiamo coscienza del problema, in secondo luogo, chiediamo a noi e ai nostri figli che ci sia un maggiore rispetto dell’ambiente e delle persone, e se veniamo in chiesa preferiamo un abbigliamento consono al luogo.
Inoltre, senza timore, facciamo presente ai frequentatori “incivili” cosa significa il rispetto della natura e della Chiesa, anche se ci risponderanno male!
Non so voi, ma io spesso mi chiedo se la piazza Europa è degna di diventare un campo di calcio nei pomeriggi assolati o nelle serate estive, rendendo difficile e insicuro il passaggio dei pedoni e ciclisti, colpendo il muro del Santuario di S. Gianna con pallonate, riempendo la piazza di schiamazzi …
Tutto questo per chiedere una maggiore sensibilizzazione, un atteggiamento che dalla “tolleranza” passi con tatto e chiarezza a chiedere rispetto ed educazione.

ESTATE: IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO

Un saluto cordiale. Quest’anno – prendendo spunto dalla Lettera apostolica, Porta fidei, che ha indetto l’Anno della fede – siamo chiamati a meditare il versetto del libro dei Proverbi: «La Saggezza parla presso le porte,
all’ingresso, negli androni (Pr 8,3)». Il versetto descrive bene il vostro lavoro.
Comincio con l’estendere il mio augurio a tutti i lombardi che si recheranno in villeggiatura e a quanti giungeranno durante l’estate nella nostra regione. Soprattutto non voglio trascurare i molti che, a causa della crisi, vivranno la vacanza in casa loro. A tutti intendo richiamare il valore del riposo. Esso è, insieme agli affetti e al lavoro, un tratto costitutivo dell’esperienza umana e ne garantisce l’equilibrio.
Fin dalla antichità è riconosciuto come un diritto-dovere. Il Decalogo lo include tra i primi comandamenti. Tuttavia, perché ci sia una vera ri-creazione dell’io non basta ridurre le ore di lavoro ed ampliare quelle di riposo. Quest’ultimo trova senso in un certo esercizio della libertà. E voi che, stando “sulle porte”, con il vostro servizio assecondate l’istanza di ristoro, siete testimoni della verità di questa affermazione.
Per questo il tempo libero è il tempo della libertà. Non anzitutto però come libertà da, semplicemente come uno “staccare la spina”, ma come libertà per. L’idea, oggi molto diffusa, di libertà come assenza di legami è falsa. Ciascuno di noi sa sulla propria pelle che un io “disimpegnato” dalla realtà e senza relazioni, si inaridisce e muore. È inoltre assai importante quella specifica relazione che si sperimenta nella comunità. Per ogni credente riposo e festa trovano espressione compiuta nel giorno della con-vocazione. Il giorno in cui ci si ritrova intorno alla stessa mensa – anzitutto quella eucaristica – luogo delle relazioni, per rigenerarsi. La domenica ha anche una essenziale dimensione sociale, evocativa della stessa vita di Dio. Ne consegue che dimenticando le relazioni – con Dio e coi fratelli – l’uomo non può riposare veramente. L’autentico riposo infatti nasce dal vivere la comunione. Infine è decisivo sottolineare il binomio riposo-bellezza. La bellezza ha a che fare con la libertà, perché questa viene esaltata dalla verità che gratuitamente si dona a noi. Per questo il tempo del riposo – la domenica, le vacanze – è tempo privilegiato per educarsi alla bellezza, quella del creato e quella proveniente dalla mano dell’uomo, ed imparare a custodirla. Certo, la bellezza non è sinonimo di evasione dal dolore e dalla prova. Ragion per cui, anche nel tempo estivo, vi raccomando una particolare vicinanza ai bisognosi, agli ammalati e quanti, per diversi motivi, resteranno nelle nostre città.
Mentre vi esorto a testimoniare “sulle porte” le riflessioni richiamate, auguro a tutti un sereno tempo estivo. E invoco su ciascuno di voi, sui vostri cari e sui vostri ospiti la benedizione del Signore attraverso l’intercessione di Maria, Ianua Coeli (Porta del cielo).

CATECHESI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

Lo scorso 28 maggio l’Arcivescovo ha convocato tutti i Sacerdoti in Duomo a Milano per una serie di comunicazioni a riguardo dei “cantieri” aperti in Diocesi negli anni scorsi e le linee diocesane del prossimo anno pastorale. Si è parlato di liturgia, di comunità pastorali, di catechesi di iniziazione cristiana e di inserimento nella pastorale dei preti giovani. Poniamo l’attenzione sul capitolo riguardante la catechesi dell’iniziazione cristiana. Il prossimo anno pastorale, che si aprirà a settembre, vedrà l’inizio di una proposta di catechesi per i bambini che vengono introdotti non solo alla celebrazione dei sacramenti, ma anche e soprattutto alla vita cristiana. Si tratta di un cammino che parte dal giorno del Battesimo e che si proietta verso l’età giovanile e adulta. Si cercherà di valorizzare tutte iniziative già in atto anche attraverso la Scuola Materna, coordinando e pianificando meglio in un progetto organico.
Mentre la catechesi nella Scuola Primaria partirà in Seconda e nell’anno di Quarta i bambini si prepareranno a ricevere il Sacramento della Penitenza e l’Eucaristia, per poi approdare alla celebrazione della Cresima in V elementare. Il prossimo anno quindi ci vedrà impegnati anche sul fronte della catechesi dei nostri bambini e delle loro famiglie, predisponendo un cammino di vera iniziazione alla vita cristiana.
Nel frattempo stiamo cercando mamme e papà disponibili per la catechesi dei nostri ragazzi del 2^ e 3^ anno di Primaria.

DON NEWIN TRA NOI

Nel segno della custodia delle vocazioni, accogliamo sabato 22 e 23 giugno don Newin che ritorna a Mesero proprio per salutare la nostra Parrocchia. Dopo la discussione della tesi e la sua pubblicazione, don Newin è pronto a ritornare in India per l’insegnamento e il lavoro pastorale nella sua Diocesi nello stato del Kerala.

UNO DI NOI – RACCOLTA FIRME

L’iniziativa è già stata segnalata nel mese di maggio, ma sono mancate le possibilità concrete per raccogliere le firme. Ora ci siamo: sabato 22 e domenica 23 giugno anche nella nostra Parrocchia raccogliamo firme per chiedere che l’Europa rispetti gli embrioni umani rinunciando a sperimentazioni ai fini scientifici. Se hai intenzione di firmare porta con te la tua Carta di identità e poi firma la petizione che troverai in fondo alla Chiesa parrocchiale.