Centro Giovanile: qualcosa bolle in pentola

Vogliamo dare vita alla comunità educante di Mesero che dovrà essere una discreta presenza nel nuovo Centro Giovanile.
Questo appello, contenuto nel volantino presentato agli adulti domenica 23 settembre, è stato raccolto da un gruppo di persone che hanno partecipato al primo incontro di venerdì 5 ottobre presso la struttura dell’ex Oratorio Maschile.
In quella occasione don Giuseppe ed alcuni membri del CPP hanno presentato la proposta del Centro Giovanile, sottolineando che avrebbe dovuto qualificarsi come uno spazio aperto a tutti i giovani, in cui essi potessero essere i protagonisti della propria crescita, stabilendo relazioni autentiche tra loro e con gli adulti che li affiancano.
Si trattava perciò di elaborare con loro un “progetto”, partendo dalle effettive esigenze manifestate ed aiutarli – come supporto sussidiario – nei momenti di attuazione.
Questo è il punto fondamentale su cui si è articolata la proposta rivolta ai giovani nella riunione prevista per loro venerdì 12 ottobre.
A quell’incontro erano stati invitati – personalmente – più di trecento ragazzi delle leve dal 1983 al 1993. I presenti hanno ascoltato con vivo interesse e, nel successivo confronto, hanno abbozzato alcune timide proposte che avrebbero preso forma negli incontri successivi. A queste sono seguite altre riunioni per confrontarci e riflettere insieme.
Siamo ora in una fase di passaggio e di sperimentazione, in cui si stanno valutando alcune proposte riguardanti l’utilizzo della struttura (bar, aule, cortile…) e gli orari di apertura (pomeriggio e sera). Queste proposte diventeranno poi operative e verranno attuate con le risorse umane ed economiche disponibili.
E’ già comunque positivo il fatto che ogni venerdì sera, da alcune settimane, gli adulti, appassionati a questo importante cammino formativo, si incontrino regolarmente per vivere un momento di condivisione fraterna e riflettere su come procedere.
Contemporaneamente da venerdì 23 novembre la struttura è aperta e utilizzabile anche per i giovani.
Restano ancora da chiarire alcune questioni fondamentali, non ultima quella del reperimento dei fondi necessari per il buon funzionamento del centro, ma alcune idee in proposito sono già state avanzate.
Da parte dei giovani è emersa la disponibilità ad impegnarsi personalmente, da parte degli adulti la consapevolezza che questo cammino di accompagnamento dei giovani è un momento di crescita anche per loro stessi.
Anche se dunque non dovessimo vedere molti risultati concreti a breve distanza, la proposta del Centro Giovanile, ancora in fase embrionale sta già producendo buoni frutti di accoglienza e di condivisione.
Ognuno di noi ha bisogno dell’altro a cui può dare e da cui può ricevere molto…
Abbiamo bisogno anche di te! Unisciti anche tu in questa nuova realtà.
Ricordati: ci troviamo ogni venerdì alle ore 21.00 presso l’ex oratorio maschile e speriamo presto di poterlo chiamare “Centro Giovanile”.
Il Signore accompagni e sostenga il nostro impegno!

Giulia Barbieri

Dopo la dedicazione, ecco gli appuntamenti

Appuntamenti al Santuario diocesano della Famiglia

Nei giorni feriali, oltre alle Messe celebrate dai sacerdoti che guidano fin qui i pellegrini delle loro parrocchie, abbiamo pensato di privilegiare quei momenti che precedono e seguono i tempi di lavoro nelle famiglie. Per questo, dalle ore 7.00 alle 9.00 di ogni mattina verrà offerto un tempo di adorazione eucaristica, personale e silenziosa. Alle 18.00 verrà celebrata la S. Messa e ci sarà ancora un tempo di adorazione, fino alle 20.00 (escluso il giovedi).

Il venerdì alle ore 18.00 (con l’inizio dell’Avvento) ci sarà un altro tempo di adorazione seguita, alle 21.00 da una lectio dei brani domenicali.

Le Messe prefestive domenicali, alle ore 20.00, sono seguite dall’adorazione guidata dalla Parola di Dio e dagli scritti di Santa Gianna fino alle 22.30). Queste celebrazioni avranno intenzioni particolari, cosi distribuite:
– Primo sabato del mese: preghiera per i genitori in attesa di un figlio;
– Secondo sabato: preghiera per le famiglie (giovani, educazione cristiana, genitori che desiderano un figlio…);
– Terzo sabato: preghiera missionaria e vocazionale;
– Quarto sabato: preghiera per i malati, per i familiari che li assistono e i medici.

Le Messe festive saranno celebrate alle ore 9.30, dando così appuntamento ai gruppi che intendono frequentare il centro di spiritualità.

Appuntamenti al Centro di Spiritualità

– Prima domenica del mese ore 16.30 – 19.00: gruppi famiglia (possibilità di partecipare per un massimo di tre anni e con l’obiettivo di formare nelle parrocchie di origine dei gruppi famiglia).
– Seconda domenica del mese ore 16.30 – 19.00: gruppo biblico, con particolare attenzione ai fidanzati, al dopo battesimo dei figli e al “ricominciare” il cammino di fede.
– Terza domenica del mese ore 16.30 – 19.00: percorso spirituale per chi è in situazione irregolare di matrimonio.
– Quarta domenica del mese: adolescenti e giovani e la vocazione al matrimonio.

Disponibilità al sabato e alla domenica per ritiri parrocchiali o di gruppi vari dalle 9.30 (S. Messa domenicale) alle 16.00.
Alle 16.00 Vesperi di Santa Gianna e benedizione delle famiglie.

Per informazioni:
Don Tiziano Sangalli
tel. 02.9786035 – cell. 338.3147550
don.tiziano@yahoo.it
www.santuariosantagianna.it

Una festa in nome dell’amore e della famiglia

Nel giorno della solennità di Ognissanti il Cardinale Tettamanzi ha inaugurato e benedetto il santuario diocesano della famiglia dedicato a Santa Gianna Beretta Molla, ricordando il dovere di essere testimoni del Signore e del suo amore.

Il sole appena autunnale e ancora tiepido che sembra circondare come un abbraccio affettuoso i tantissimi che sono già intorno alla cappella del cimitero di Mesero, e gli altri che continuano a stringersi ben oltre i cancelli.

La giornata è speciale e lo si comprende subito, appena arriva il cardinale Tettamanzi accolto da figli di santa Gianna. Perché l’arcivescovo è qui per lei, come dicono a mezza voce due anziani, in un’occasione che è importante per tutti, l’inaugurazione del Santuario Diocesano della Famiglia, dedicato – e forse non poetava essere altrimenti – a santa Gianna Beretta Molla.

«Santa a noi carissima», come la definisce l’Arcivescovo, «donna, pediatra, sposa, mamma»: lei canonizzata nel 2004, ma che molti chiamano affettuosamente solo “dottoressa”, ricordandola in paese, a Mesero, dove aveva il suo ambulatorio medico, che oggi, quasi emblematicamente, si trova tra il nuovo Santuario e la cappella di famiglia. Da dove la processione guidata dal Cardinale e seguita da centinaia di persone, parte, dopo un breve momento di preghiera commossa, con le reliquie di santa Gianna – una ciocca di capelli –, passando per le vie, davanti alle porte delle case, alle finestre da cui appaiono tante immagini di Gianna giovane e sorridente.

E, poi, infine, l’ingresso e la dedicazione del Santuario, luogo di storia e di fede, di riflessione e di raccoglimento, tempio trecentesco più volte rimaneggiato, ma che in questa festa è davvero, grazie ai restauri, incantevole e suggestivo. Piccolo, ma reso ancora più “bello” dalle reliquie che vengono collocate sull’altare, durante il rito concelebrato da molti sacerdoti – tre i vescovi, gli ausiliari Ferrari e Mascheroni e Spreafico, vescovo emerito di Grajaù in Brasile –, con in prima fila i figli della santa, Pierluigi e Laura.

Ma è a ognuno che il Cardinale si rivolge, nel santuario gremito, che non basta a contenere tutti e, per questo, è collegato in video alla vicina parrocchiale anch’essa affollatissima. «Per amore visse e fu pronta a dare la vita», spiega l’Arcivescovo pensando a Santa Gianna e citandone le parole scritte al futuro marito Pietro nel 1955.

«Ogni santo è uomo, è donna delle beatitudini», prosegue, e questo fu anche il segreto di Gianna Beretta Molla, suggerisce Tettamanzi, «la sua concreta testimonianza di vita, nel segno della massima normalità e insieme della straordinaria intensità d’amore».

Insomma, un santuario rivolto, nel nome di colei che è santa e madre, alle famiglie, ai fidanzati, alle coppie di sposi, a chi è sereno negli affetti e a chi è in difficoltà, perché, comunque, l’amore rimane «il sentimento più bello che il Signore ha posto nell’animo degli uomini». E non si può dimenticarlo, mai.

Annamaria Braccini