Avvisi:

Raccolta giornata del seminario: 425/50 €.

Giovedì 17- domenica 20/10: giornate eucaristiche.

Sabato 26 ore 15.30: incontro per i genitori dei/lle bambini/e che inizieranno la catechesi dell’Iniziazione Cristiana, presso la chiesa parrocchiale (Cappella laterale).

Corso in preparazione al matrimonio: sono aperte le adesioni. Il corso inizierà lunedì 13 gennaio 2025. Per info e iscrizioni rivolgersi in parrocchia.

Calendario pastorale

Mercoledì 2 ore 14.45 Primo incontro formativo per Adulti + (in pensione) presso l’oratorio. Una possibilità di ritrovarsi per approfondire alcuni contenuti della fede e vivere un breve momento conviviale.

Giovedì 3 ore 17.00 S. Messa per l’inizio dell’anno scolastico.

Sabato 5 e domenica 6 Raccolta alimenti Caritas. Preferibilmente: tonno, pelati, olio d’oliva, riso, legumi in scatola (fagiolini, fagioli, ceci, piselli, ecc.), latte UHT.

Domenica 6 ore 15.00 Inizio della catechesi dell’Iniziazione Cristiana presso l’oratorio.

Giovedì 10 ore 21.00 primo incontro culturale dell’area omogenea presso l’oratorio di Marcallo. Relatore: P. Paolo Micelli; Il dialogo islamo-cristiano nel sud est Asiatico.

Domenica 13 ore 15.15 primo incontro formativo per gli adulti presso la chiesa parrocchiale.
Gli altri incontri saranno in corrispondenza della catechesi dell’iniziazione cristiana in modo da agevolare i genitori che desiderassero partecipare.

Omologazione e superficialità nei social

Il rapporto social-minori espresso recentemente dalla massima Autorità sanitaria americana che si occupa di salute pubblica dovrebbe essere considerato una pietra angolare di una nuova attenzione collettiva. Ma, passato il clamore delle prime reazioni, è probabile che anch’esso venga metabolizzato. E però, preziosi sono tutti i contributi che mirano a richiamare la responsabilità e la consapevolezza collettive.(…) E se è vero che per buona parte della popolazione mondiale la questione a tema è l’accesso stesso al web, è altresì vero che i social hanno permeato ormai l’intero pianeta, con condizionamenti di cui si è poco consapevoli e con la sollecitazione continua di contrapposizioni, divisioni, odio sociale. La questione si fa più seria quando si parla di nuove generazioni, più attrezzate tecnicamente ma molto meno attrezzate culturalmente a fronte dell’abdicazione educativa più o meno sconsolata praticata da tanti. A dire il vero l’impatto delle nuove tecnologie, mediatiche e non solo, sugli adolescenti sta diventando un tema sempre più centrale (…) Peraltro, l’enfasi viene posta per lo più sui mezzi (ad esempio, i social) piuttosto che sui contenuti, cioè sul tipo di cultura che tali mezzi veicolano. È lo stesso errore che diversi decenni fa si realizzò con il passaggio dalla televisione generalista alle diverse piattaforme a pagamento e no. Inebriati dalla novità e dall’ampliarsi improvviso e imponente dell’offerta di contenuti audiovisivi si disse che ogni pericolo di omologazione o di impatto di contenuti nocivi sui minori veniva a cadere perché finalmente c’era la possibilità quasi illimitata di cambiare, di scegliere qualcos’altro. Senza accorgersi, (scarsa attenzione o scelta intenzionale) in realtà, che dal punto di vista della crescita equilibrata dei ragazzi, i contenuti che si rendevano disponibili sulle diverse tv (a pagamento e non) erano sostanzialmente gli stessi, farciti di parole e comportamenti aggressivi oppure di edulcorate rappresentazioni della realtà (indirizzate per lo più alle bambine). E malgrado l’impegno di centinaia di istituti di ricerca in tutto il mondo che formulavano allerta circostanziate sulla base di migliaia di studi convergenti, le nuove tecnologie mediatiche seguirono indisturbate il loro corso, contribuendo a rafforzare quanto di violento e protervo ci fosse nelle pieghe della società, da una parte, e, dall’altra, coltivando una visione evasiva, inconsistente, ottusa. (…) Recentemente una delle influencer più seguite ha postato una sua foto abbigliata con un niente; confortante che una ragazzina abbia postato una presa di posizione decisa con la domanda rivolta all’influencer se quella foto fosse un invito alle ragazzine a fare altrettanto. Ma quante altre si saranno confrontate nel chiuso della loro cameretta con lei, assumendo la stessa posa e avvertendo la propria inadeguatezza come se il problema fosse essere “non abbastanza esibibili”? I social, di cui si favoleggiava decenni fa fossero un mezzo per una maggiore partecipazione sociale sono diventati invece lo specchio stregato di un’estetica omologata che presuppone una gran cura (e dunque una sostanziosa spesa) e si impone su ogni altro interesse. Una superficialità, che investe anche quella ridotta quota di giovani che si interessa di politica: per fare un esempio, quando alcune ragazze a favore( sic!) della gravidanza per altri (Gpa) la sostengono recitando vecchi slogan degli anni Settanta (“l’utero è mio”) si rendono conto che la Gpa è proprio l’alienazione dell’utero femminile che diventa di chi ha i soldi per affittarlo? E che stanno gridando qualcosa che è esattamente il contrario di quello che vogliono o che credono di volere? Quanta superficialità affligge questo cambiamento d’epoca… Lavoriamo con speranza insieme perché i media, come ha detto recentemente Papa Francesco, ci aiutino a comprendere l’unità della famiglia umana.