Lasciatevi riconciliare con Dio

Continuiamo a raccogliere indicazioni e riflessioni per arricchire la nostra Quaresima e renderla un itinerario denso di richiami al lasciarsi riconcilaire con Dio. Prendiamo spunto quest’oggi dall’omelia del nostro Vescovo che all’inizio della Quaresima ha detto: “Satana sottopone il Signore Gesù ad un crescendo di attacchi, dal più grossolano al più elevato, giungendo a provocarlo nella Sua relazione costitutiva con il Padre.
Satana, colui che divide, cerca di inoculare un germe di divisione nel cuore stesso della Trinità: «Se tu sei il Figlio di Dio» (Vangelo, Mt 4,3 e 6) hai il potere di volgere a tuo vantaggio le leggi della natura stabilite dal Padre. E pretende di distogliere l’adorazione del Figlio dal Padre per dirigerla su di sé «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai» (Vangelo, Mt 4,9). Come ho scritto nella Lettera pastorale la tentazione (prova) documenta la nostra condizione di precarietà. Gesù ha voluto conoscere questa esperienza per insegnarci come viverla.
Anche noi beneficiamo, in Gesù Cristo, dell’identità di figli di Dio (siamo figli nel Figlio). Questo significa che per trionfare sulla tentazione che sempre tende a separarci dal Padre, la strada è una sola: aderire con tutto il nostro essere a Gesù, il Figlio. Arrivare, con la grazia dello Spirito a dargli del “Tu”.
«Ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza meta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria» (Epistola, 1Cor 9, 25-26). L’uomo cammina quando sa dove andare. La fede dà senso (significato e direzione) alla nostra esistenza, in tutte le circostanze ed rapporti: In Cristo Signore nostro si nutre la fede di chi digiuna, si rianima la speranza, si riaccende l’amore» (dal Prefazio).
La Quaresima, per la Chiesa di Milano, si struttura in maniera abbastanza precisa già a partire dall’epoca di Sant’Ambrogio, nello scorcio finale del IV secolo, quando la società si andava progressivamente convertendo
al cristianesimo e molti pagani chiedevano il Battesimo. La Quaresima nacque proprio come tempo in cui i catecumeni si preparavano a ricevere il Battesimo nella veglia pasquale. Per questo essa assunse un forte carattere battesimale, oltre a quello penitenziale. «La Chiesa ha l’acqua e le lacrime: l’acqua del Battesimo, le lacrime della Penitenza» (Ambrogio, Epistula extra collectionem, 1 [41], 12, dal CCC, 1428).
Chiediamo al Signore che lungo il cammino penitenziale di questa Quaresima, la Sua grazia rinnovi in noi il dono del Battesimo. In questo tempo favorevole – attraverso la preghiera, la pratica della Via Crucis, il digiuno, la carità – trovi spazio nel nostro cuore l’invocazione evangelica al Dio vicino: «Signore io credo, ma tu aiuta la mia incredulità». Amen.

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