Il Signore non si stanca mai di perdonarci; impariamo anche noi a essere misericordiosi con tutti». Questo il punto centrale del saluto rivolto da Papa Francesco agli oltre 100 mila fedeli accorsi domenica 17 marzo in Piazza San Pietro per partecipare al suo primo Angelus.
«È bello incontrarci, salutarci, parlarci di domenica, giorno del Signore, in una piazza che, grazie ai mezzi di comunicazione, ha le dimensioni del mondo»: così ha esordito il Pontefice prima di commentare il brano di Vangelo della V Domenica della Quaresima romana, quello in cui Gesù salva l’adultera dalla lapidazione. «Gesù non disprezza l’adultera, non la condanna – ha osservato Papa Bergoglio -. Ha per lei parole di misericordia. Una misericordia che invita alla conversione». «Il volto di Dio è quello di un padre misericordioso – ha ribadito il Pontefice –. Ha pazienza con noi, ci comprende, non si stanca di perdonarci se sappiamo tornare a Lui».
Poi Papa Francesco ha citato un libro del cardinale Walter Kasper sulla misericordia: «La misericordia cambia il mondo, rende il mondo più giusto. Noi dobbiamo capire bene la misericordia di Dio». E per sottolinearlo
ha ricordato il suo incontro, da Arcivescovo di Buenos Aires, con una donna, «anziana, umile», che voleva confessarsi perché «il Signore perdona tutto». «Avrei voluto chiederle se aveva studiato alla Gregoriana – ha aggiunto Papa Francesco -, perché questa è la vera sapienza!». Dopo l’Angelus il Pontefice ha voluto riprendere questi concetti: «Il Signore non si stanca mai di perdonarci; siamo noi, piuttosto, che ci stanchiamo di chiedere perdono… E invece dobbiamo imparare anche noi a essere misericordiosi con tutti».