NUOVO ANNO PASTORALE 2013/2014

“Il campo è il mondo” è il titolo della lettera pastorale del nostro Arcivescovo, il Cardinale Angelo Scola, che ha presentato lunedì 9 settembre nel corso della celebrazione solenne in Duomo a Milano nel giorno della Natività della Beata Vergine Maria.
Si respira una volontà esplicita di dialogo con le realtà più diverse, spinti come siamo da Papa Francesco che dimostra ogni giorno di venire incontro, anche con forme inedite (articoli di giornale, telefonate a persone …), a tutti e a quelle situazioni umane dove la luce del Vangelo spalanca nuovi orizzonti alla Chiesa e ai singoli. Una vera e propria rivisitazione della pastorale in chiave missionaria, con dinamicità e senza steccati!
Non può che farci del bene! Diceva l’Arcivescovo nell’omelia di lunedì: “All’inizio di quest’anno pastorale, vogliamo fare nostra, con rinnovata consapevolezza, la preghiera sui doni che tra poco reciteremo: «Ci soccorra, o Dio, l’umanità del tuo Unigenito» (Sui doni).
È l’umanità del Figlio di Dio che risplende sul volto dei testimoni e ridà speranza e fiducia ai nostri fratelli uomini. «Dio ha voluto entrare nella storia come uno di noi e cambiare la vita degli uomini attraverso una trama di relazioni nata dall’incontro con Lui. Dopo l’incontro con Gesù di Nàzaret nulla fu più come prima nella vita dei discepoli. Mentre lo ascoltavano, camminavano con Lui per le strade di Galilea, lo vedevano abbracciare i peccatori e guarire gli ammalati, condividevano le loro giornate con Lui… insomma dalla convivenza con Gesù ebbe inizio una storia ininterrotta di rapporti umani, che ha raggiunto anche noi, in cui Dio stesso si comunica da Libertà a libertà» (Il campo è il mondo 3, b).
Con questo spirito tutti i fedeli e tutti gli uomini di “buona volontà” sono invitati a fare propria la proposta pastorale Il campo è il mondo. La Lettera pastorale, che oggi viene resa pubblica, vuole essere un semplice strumento per approfondire anzitutto le numerose esperienze di nuova evangelizzazione già in atto nella nostra diocesi. Per questo, come si è giustamente detto nella recente Assemblea dei Decani, essa va letta personalmente e comunitariamente con l’intento di lasciarsi fecondare. E questo anche in considerazione del fatto che la Lettera pastorale è un atto di insegnamento da parte del vescovo e richiede, pertanto, disponibilità ad imparare. Non è inutile sottolineare che una lettera è tramite di un rapporto che va da persona a persona. In questo caso essa esprime il desiderio dell’Arcivescovo di rivolgersi ad ogni singolo. Sono certo che vorrete farvi carico di questo desiderio. Lo dico anche ai tanti giovani qui convenuti. Sarà poi importante far interagire la Lettera con la pastorale ordinaria, mediante un paragone costante e “critico” con gli ambiti della vita quotidiana propri di tutte le donne e di tutti gli uomini: gli affetti, il lavoro, il riposo, attraversati da quelli della fragilità, della tradizione e della giustizia”.
Fra qualche giorno, appena ci consegneranno le copie della lettera, potrete acquistarla in fondo alla Chiesa in quel mobile che recentemente è stato posizionato lì, dove troviamo le riviste e il quotidiano Avvenire.
Facciamo della lettera pastorale oggetto di lettura e approfondimento. Non mancheranno le occasioni
a livello decanale per aprirci alle diverse prospettive che ci suggerirà!

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