Oratorio estivo 2019

Sul sito della parrocchia www.parrocchiadimesero.it sotto la voce ORATORIO “S. G. BOSCO” – MODULISTICA PER ISCRIZIONI è possibile accedere al volantino e ai moduli privacy per iscriversi all’oratorio estivo.
Il modulo informativo è disponibile anche in formato cartaceo all’ingresso della chiesa parrocchiale, ma occorre comunque compilare il modulo privacy o all’atto dell’iscrizione in segreteria dell’oratorio, oppure scaricandolo dal sito.
I giorni per effettuare le iscrizioni sono: domenica 19.05 – 26.05 – 02.06 dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Mercoledì 22.05 – 29.05 dalle ore 16.30 alle ore 18.30.
Luogo: oratorio S. G. Bosco (segreteria).
Raccomandiamo vivamente di rispettare i termini di scadenza, così da agevolare l’organizzazione.

Calendario pastorale

Giovedì 9 ore 17.00 prove per la celebrazione della cresima presso la chiesa parrocchiale.

Sabato 11 ore 9.00 – 14.00 raccolta indumenti per la Caritas diocesana, presso la sede Caritas. Sono disponibili i sacchi in chiesa parrocchiale da utilizzare per la raccolta.

Sabato 11 e domenica 12/05 Vendita delle rose in occasione della festa della mamma a cura del gruppo missionario. Il ricavato andrà per i progetti del PIME.

Rosari Mese di maggio

Giovedì 2 ore 21.00 Santuario S. Gianna.

Domenica 5 ore 21.00 Santuario dell’Addolorata.

Lunedì 6 ore 21.00 V. M.te Grappa, 9 – Fam. Berra Angelo e Flavia.

Giovedì 9 ore 21.00 Santuario S. Gianna.

Domenica 12 ore 21.00 Santuario dell’Addolorata.

Lunedì 13 ore 21.00 V. Kennedy, 1 – Fam. De Biasi.

Domenica 19 ore 21.00 Santuario dell’Addolorata.

Lunedì 20 ore 21.00 V. Caduti sul lavoro, 13 – Fam. Porta Giovanni.

Giovedì 23 ore 21.00 Santuario S. Gianna.

Domenica 26 ore 21.00 Santuario dell’Addolorata.

Lunedì 27 ore 21.00 V. S. Pertini, 3 – Fam. Berra Emanuela.

Giovedì 30 ore 21.00 Santuario S. Gianna.

Calendario pastorale

In questa settimana riprendono le catechesi.

Giovedì 2/05 ore 17.00 Confessioni per i/le ragazzi/e della prima comunione, presso la chiesa parrocchiale.

Sabato 4 ore 9.00 “Per una cultura cristiana dell’incontro”, incontro a cura della pastorale migranti della zona IV, presso la casa decanale di castelletto di Cuggiono.
ore 10.30 Prove per la celebrazione della prima comunione, presso la chiesa parrocchiale.
ore 15.00 Meeting decanale pre-ado all’oratorio di Corbetta.

Sabato 4 e domenica 5 raccolta alimenti per la Caritas (Marmellata; Pelati; Olio; Latte UHT).

Celebrare la Pasqua nel nostro tempo

Che significa celebrare Pasqua nel nostro mondo pieno di sofferenze, di odio, di ostilità, di guerre? Che vuol dire la nostra liturgia orientale quando ci fa cantare che Cristo “con la morte ha vinto la morte” e ci fa ascoltare “che non c’è più alcun morto nei sepolcri”, mentre la morte esiste ancora ed è l’unica certezza assoluta in questo mondo, a dispetto di tutta l’agitazione umana? …
Non c’è una risposta definitiva a questa domanda, non esiste una spiegazione della fede pasquale formulabile in termini scientifici. Ciascuno può testimoniare soltanto la propria esperienza. Ma se vi riflettiamo, proprio al cuore di questa esperienza vissuta e personale, scopriamo a un tratto il fondamento di tutto, che cancella tutti i nostri dubbi e interrogativi come il fuoco che fonde la cera e illumina ogni cosa di luce abbagliante. Qual è dunque questa esperienza? Non posso descriverla e definirla altrimenti che come l’esperienza del Cristo vivente. Ciò che rende possibile la festa stessa della Pasqua, ciò che riempie di gioia e di luce questa notte unica e fa risuonare con tanta forza il grido di trionfo: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”, è proprio la mia fede nata dall’esperienza vivente di Cristo.
Come e quando essa è sorta, non lo so, non lo ricordo più. So solo che quando apro i vangeli e leggo le parole di Gesù e il suo insegnamento, ripeto dentro di me, con tutto il cuore e con tutto il mio essere, le parole degli inviati dei farisei, venuti per arrestare Gesù e ritornati senza averlo potuto fare: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!” (Gv 7,46). La prima cosa che so è che l’insegnamento di Cristo è vivo e che nulla al mondo può essergli paragonato. Questo insegnamento mi parla di vita eterna, di vittoria sulla morte, di un amore che vince la morte. Ormai so che nella vita in cui tutto sembra difficile e quotidiano, l’unico bene che rimane e non cambia mai è proprio la coscienza che Cristo è sempre con me. “Non vi lascio orfani. Ritornerò da voi” (Gv 14,18).
Viene a noi e noi possiamo sperimentare la sua presenza. Nella preghiera, nel fremere dell’anima, nella gioia incomprensibile e tuttavia così intensa, nella presenza misteriosa e certa della sua persona, nella Chiesa che prega e amministra i sacramenti, ogni volta questa esperienza cresce e si amplifica: il Cristo è presente, le sue parole si sono compiute. “Se uno mi ama io lo amerò e mi manifesterò a lui; e noi verremo e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 21. 23). Nella gioia e nella sofferenza, in mezzo alla folla e nella solitudine, ritroveremo la certezza della sua presenza, la forza della sua parola, la gioia della fede in lui. Ecco la sola risposta e la sola prova. Perché cercare tra i morti colui che è vivente? Perché piangere l’incorruttibile nella corruzione? Il cristianesimo non è nient’altro che il sentimento rinnovato di questa fede e la sua incarnazione. Pasqua, infatti, non è il ricordo di un evento passato. È l’incontro reale nella gioia e nel gaudio con colui nel quale il nostro cuore ha scoperto la vita e la luce. La grande notte pasquale testimonia che Cristo è vivente e che noi siamo viventi in lui. È un richiamo a vedere nel mondo e nella vita I’alba del giorno misterioso del regno di luce. La Chiesa orientale canta: «In questo giorno la primavera espande il suo profumo e la creatura rinnovata si rallegra». Essa si rallegra nella fede, nell’amore e nella speranza. “È il giorno della resurrezione. La festa ci illumini, abbracciamoci gli uni gli altri come fratelli, nel nome del Risorto perdoniamo coloro che ci odiano e cantiamo: ‘Cristo è risorto dai morti, con la morte ha distrutto la morte e a coloro che giacevano nei sepolcri donato la vita’. Cristo è risorto!”.

A. Schmemann.