A proposito di Michael Jackson…

Michael Jackson: nonostante siano passati diversi mesi dalla sua morte se ne continua a parlare…
Avendo ricevuto una riflessione da Barbara, crediamo bello aprire un blog di confronto che permetta a ciascuno di portare il proprio contributo… ora su questo argomento, in seguito su qualunque tema sarà proposto come interessante e importante. A VOI LA PAROLA!!!

Don Giuseppe Colombo

>> leggi la riflessione | commenta

9 commenti su “A proposito di Michael Jackson…

  1. Ottima iniziativa quella del blog.
    Non ho molto da dire sul personaggio non avendolo seguito in gioventù mi ritrovo ora impreparato sull’argomento. Leggendo l’articolo sono molti gli spunti di riflessione ma più di tutti ho colto l’aspetto del “essere strumento” di Dio. Certamente per l’autrice lo è stato a sua insaputa -parlo di Jackson- confortandola dall’altro capo del mondo semplicemente attraverso quello che meglio sapeva fare “la musica” Quello era il talento (o uno dei talenti non lo sappiamo) che Dio gli aveva affidato.Come leggo nell’articolo per molti era un malato. Per altri era un mito un modello. Ma qual’è la verità? Chi era MJ ? Forse la pecorella di un altro ovile (quale era il suo Dio ?)
    Non vedremo + MJ. Il mondo ha perduto uno dei suoi + grandi re.
    Non provo tristezza ne compassione.
    Taccio e prego: Signore, misericordia.
    MG

  2. Cosa si può dire su Jacko. Per tanti è stato un mito, per altri solo un egoista capriccioso, per me è stato un CD acquistato in mercatino dell’usato.

    Una preghiera l’ho detta anche io…

  3. E’ una storia che mi aveva raccontato il Don, su un angelo custode che per salvare un’anima porta davanti al Signore una cipolla che un giorno donò…mi è rimasta impressa la storia della cipolla!
    Don la può raccontare lei con maggiori dettagli?
    Grazie…

  4. AH!! Infatti non capivo cosa centrasse Micheal Jackson con la cipolla e il Signore.
    Aspetto che il Don racconti la storia!!

  5. Eccol la fonte del racconto della cipolla

    Bruno Ferrero, Cerchi nell’acqua, Ed. Elle Di Ci
    Dopo la morte, un uomo si presentò davanti al Signore. Con molta fierezza gli mostrò le mani.
    “Signore, guarda come sono pulite le mie mani!”.
    Il Signore gli sorrise, ma con un velo di tristezza, e disse: “E’ vero, ma sono anche vuote”.

    Lo scrittore russo Dostoevskij racconta la storia di una signora ricca ma molto avara che, appena morta, si trovò davanti un diavolaccio che la gettò nel mare di fuoco dell’inferno. Il suo angelo custode cominciò disperatamente a pensare se per caso non esisteva qualche motivo che poteva salvarla. Finalmente si ricordò di un lontano avvenimento e disse a Dio: “Una volta la signora regalò una cipolla del suo orto a un povero”.
    Dio sorrise all’angelo: “Bene. Grazie a quella cipolla si potrà salvare. Prendi la cipolla e sporgiti sul mare di fuoco in modo che la signora possa afferrarla, poi tirala su. Se la tua signora rimarrà saldamente attaccata alla sua unica opera buona potrà essere tirata fino in paradiso”.
    L’angelo si sporse più che poté sul mare di fuoco e gridò alla donna: “Presto, attaccati alla cipolla”.
    Così fece la signora e subito cominciò a salire verso il cielo.
    Ma uno dei condannati si afferrò all’orlo del suo abito e fu sollevato in alto con lei; un altro peccatore si attaccò al piede del primo e salì anche lui. Presto si formò una lunga coda di persone che salivano verso il paradiso attaccate alla signora aggrappata alla cipolla tenuta dall’angelo.
    I diavoli era preoccupatissimi, perché l’inferno si stava praticamente svuotando, incollato alla cipolla.
    La lunghissima fila arrivò fino ai cancelli del paradiso. La signora però era proprio un’avaraccia incorreggibile e, in quel momento, si accorse della fila di peccatori attaccati al suo abito e strillò irritata: “La cipolla è mia! Solo mia! Lasciatemi…”. In quel preciso istante la cipolla si sbriciolò e la donna, con tutto il suo seguito, precipitò nel mare di fuoco.
    Sconsolato, davanti ai cancelli del paradiso, rimase solo l’angelo custode.

    Riempi le tue mani di altre mani. E stringile forte.
    Ci salveremo insieme, o non ci salveremo.

    L’INSEGNAMENTO E’ FORTE…
    don Giuseppe

  6. Grazie Don dello spiegone….
    Semplice e ricca di significato.
    E’ un invito a farci strumenti di salvezza per gli altri…semplicemente vivendo la nostra fede in Cristo come Cristo ha vissuto la nostra vita…amandoci fino alla fine fino all’ultimo dei nostri giorni e prima di congedarci da questo mondo come Paolo di Tarso potremo dire “ho combattuto la buona battaglia..ho conservato la fede.”
    Il Signore ci vuole tutti salvi. Ci vuole tutti con Lui in paradiso. Ha dato la vita per ciascuno di noi pagando col sangue il prezzo del nostro riscatto dall’abisso del peccato. Con una battuta che non vuole essere in alcun modo irriverente (mi perdoni il Padre Eterno se mi sbaglio) credo che Gesù prima di morire in croce, pronunciando le seguenti parole “Perdonali Padre perche non sanno quello che fanno” ci abbia per così dire dato il “patentino dell’ingnoranza” nel significato più stretto del termine. Allora non eravamo consapevoli (ingnoranti appunto…), ciechi e sordi non abbiamo creduto.
    Dopo 2000 anni Cristo continua a soffrire inchiodato sulla croce dell’indifferenza e della superbia dell’uomo che vive come se Dio non esistesse.
    Temo che siano finite in padella pure le cipolle…

  7. ciao Fan,
    che cd avevi acquistato?
    Io ho un sacco di lp che conservo con affetto.
    Qual è la sua canzone che preferisci?
    Ciao Barby

Lascia un commento