“Nella nostra vita c’è sempre un bambino da mettere al mondo: il figlio di Dio che siamo noi. “Bisogna rinascere” ha detto Gesù a Nicodemo.Questa nascita ci è proposta nella Chiesa. La Chiesa è il proseguimento dell’Incarnazione. Essa non ha che noi, qui, per continuare l’incarnazione”. Sono le parole di Frere Christian De Chergé, monaco benedettino del Monastero di Thibirine in Algeria, quel Monastero che ha visto il rapimento dei monaci da parte dei terroristi islamici nel 1995, sgozzati qualche settimana dopo. Le parole di Frere Christian ci fanno pensare all’Incarnazione di Gesù e alla nascita di Gesù in noi, nella nostra stessa carne, nella nostra persona di uomini e donne di oggi, chiamati a dare testimonianza della novità del Vangelo, in un mondo che ha sempre più i connotati di una violenza gratuita senza pari. La Festa del Natale rimette al centro il nostro essere di Cristo e per Cristo, con i suoi tratti e la sua determinazione, con la volontà di far conoscere quel Dio in cui crediamo a tutti, perché l’abbiamo incontrato anche noi, come i Pastori, e abbiamo visto che Lui è capace di riempirci di gioia e speranza, anzi Egli è il Solo ad aprire una finestra di aria pulita nella nostra vita. Quale ricaduta ha tutto ciò nella nostra esistenza? E’ bello riprendere quello che Paolo scriveva a Tito (2,11-12) “è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà”. E il nostro Arcivescovo commentava: “Sobrietà significa equilibrio, rispetto del bene di tutti, nei rapporti e una distaccata magnanimità nell’uso dei beni; giustizia domanda valorizzazione della dignità, equità, eguaglianza autentica, solidarietà a livello personale, sociale, e in modo particolare, politico; pietà vuol dire non dimenticarsi del rapporto con Dio dentro il nostro quotidiano, rapporto che da secoli nelle nostre terre ha creato un costume che non deve andare perduto”. Rintracciamo nel bambino Gesù le radici della nostra rinascita, per lasciare che l’Incarnazione si compia in tutta la sua bellezza in noi, esprima tutte le sue potenzialità e faccia sbocciare un nuovo umanesimo, la volontà di ascolto e dialogo nelle famiglie, nei gruppi, nella società, tra le istituzioni e le persone. Il Natale accenda in noi il desiderio di scrollarci di dosso la desolazione di questi tempi, lo scoraggiamento, e ci spinga a investire le nostre migliori energie là dove Gesù ci attende. Buon Natale!