Quaresima: dalle “piccole salvezze” alla Salvezza

Entriamo in questo prossimo mese nel tempo liturgico della quaresima. Da sempre la quaresima trova il suo tratto distintivo nel tema della penitenza e della conversione. Il credente, però, non è chiamato a fare una penitenza fine a se stessa, bensì è chiamato a percorrere una penitenza che, eliminando tutto ciò che non compete alla verità della vita, lo conduca alle sorgenti della sua vera identità. Per comprendere quale sia questa vera identità di cui andiamo parlando, prendiamo in prestito le parole a Gregorio di Nazianzo:
Il Verbo di Dio prese una porzione di terra appena formata, plasmò con le sue mani immortali la nostra forma e le comunicò la vita: infatti lo spirito che ha alitato in essa è un flusso dell’invisibile divinità. Così dal fango e dal suo Soffio fu creato l’uomo, immagine dell’ Immortale… Questa è la causa per cui io, che sono fatto di terra, amo la vita di quaggiù, ma poiché in me vi è anche una parte divina, il desiderio del mondo futuro non dà pace al mio cuore. (Poemi I).
Effettivamente ogni uomo è animato da uno “sprazzo della divinità”, che lo porta, lo attira, lo lavora, gli impedisce di identificarsi totalmente con la terra di cui è impastato. Nessuno dei suoi condizionamenti terreni saprebbe soddisfarlo né definirlo compiutamente.
Il tempo della quaresima dovrebbe portarci a scoprire questa nostra prima verità: l’uomo non si salva con le sole proprie mani, perché è fatto per il cielo, e dunque non può rimanere legato alla sola terra. L’uomo ha dunque bisogno di essere salvato da Dio.
Il tempo della quaresima deve condurci a comprendere che l’uomo trascende tutti i dati biologici, psicologici, sociologici, proprio perché è una apertura attraverso la quale Dio viene ad abitare in lui. Il tempo della quaresima deve condurci a riconoscere come le “piccole salvezze” della terra non siano in grado di soddisfare il cuore dell’uomo e nel contempo deve educarci a dare un nome a queste “piccole salvezze” ricercate, giorno dopo giorno sulla terra, per dirci salvati e realizzati.
In sintesi, il cammino quaresimale vuole aiutarci a riflettere sulla necessità di riconoscere il proprio bisogno di essere salvati e, conseguentemente, sulla necessità di lasciarci raggiungere dalla Salvezza che viene da Dio.
Buon cammino di quaresima a tutti.
d. Romeo

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