Note per le confessioni pasquali

Per le Confessioni pasquali si raccomanda di prepararsi con la preghiera, l’esame di coscienza… approfittare dei primi giorni della settimana santa in particolare di martedì sera quando saranno presenti più sacerdoti. Oltre che in parrocchia, per le confessioni nel Santuario della Famiglia don Tiziano sarà disponibile ogni giorno dalle ore 8.30 alle 9.30 e dalle ore 16.30 alle ore 18.00 (al sabato e alla domenica dalle ore 15.00 alle 16.00).

Don Giuseppe Colombo

Il coraggio di interrogarsi: parte 3

Perché molti dicono che non hanno tempo di andare a Messa, di pregare, di dedicare tempo alla vita comunitaria?
Perché il terzo comandamento inizia con la parola: “Ricordati”?

Un genitore sa per esperienza che un figlio, soprattutto quando è piccolo, ha bisogno di qualcuno che, volendogli bene, quindi non con acrimonia e impazienza ma in modo benevolo, gli ricordi le cose da fare, le cose giuste e sbagliate, perché – normalmente senza malizia – facilmente egli “si dimentica”… Sappiamo anche il perché: i bambini non hanno sviluppato il senso della storia, vivono immersi nel presente, non hanno ancora molta esperienza… e per di più (come i grandi) preferiscono fare ciò che piace a loro piuttosto che il loro dovere.
Dio, come Padre buono, raccomanda al suo popolo di “ri-cor-darsi”, di “ritornare al cuore” della vita e della storia della salvezza, continuamente: il Creatore stesso al settimo giorno si è riposato e, soprattutto, Dio ha liberato dalla schiavitù dell’Egitto il suo popolo (cfr. Deuteronomio cap. 5).
Se l’uomo non tiene sempre presente di essere oggetto dell’amore di Dio, il quale da sempre ha preparato il mondo intero per la sua creatura ed è intervenuto nella storia per tirare fuori dalla schiavitù il suo popolo dando loro una identità e una libertà irrinunciabile, difficilmente dedica tempo a Dio per ringraziarlo di tutto il suo amore immeritato, gratuito.
La dimenticanza di Dio e del suo amore (più e prima ancora delle tante “cose da fare”) è il vero motivo per cui non si trova il tempo per la preghiera e non si trova il modo per consacrare un giorno al Signore.
Non ricordare l’intervento liberatore di Dio nella propria storia fa rimanere schiavi delle circostanze.

“Osserva il giorno del sabato per santificarlo, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro… Ricòrdati che sei stato schiavo nella terra d’Egitto e che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore, tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del sabato.” (Deut. 5)

Don Giuseppe Colombo

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