Stiamo vivendo momenti di Chiesa molto intensi e parecchio importanti come il Sinodo sulla famiglia e la Beatificazione di Paolo VI. Per evitare che vadano perduti, riportiamo in questo numero di info.Mesero due interventi significativi del nostro Vescovo: il primo, qui di seguito, il messaggio pronunciato la vigilia della beatificazione di Paolo VI, il secondo sul Sinodo straordinario appena concluso (pagina 4).
Fratelli e sorelle, dobbiamo amare la chiesa con questo cuore nuovo, come ci chiede l’ormai beato Paolo vi, per cui voi vi siete mossi dalle vostre case per poter partecipare di persona all’evento e godere di questa scelta straordinaria che la provvidenza ha voluto, per questo nostro arcivescovo tra pochissimo Beato che ci è stato donato.
Uscendo poco fa dai lavori del sinodo, dalla sua conclusione, dopo aver ascoltato un memorabile discorso di papa Francesco che passerà alla storia, sentire in questa veglia le parole del nostro carissimo arcivescovo Montini, poi Paolo VI, riempiono il mio cuore di commozione e di gioia.
Quanto più amiamo la chiesa ne assumiamo la forma, diveniamo ecclesiali, diveniamo strada per diventare e portare Cristo stesso, come ci insegna Agostino. Che meraviglia la nostra fede, come svanisce quando lo racchiudiamo nel nostro individualismo, quando non lasciamo sfondare la chiusura narcisistica in noi stessi.
Questo vespro di preparazione alla solenne giornata di domani con la beatificazione di papa Montini sfocia in quella preghiera scritta da Montini stesso, che ho sentito in svariati modi in questi ultimi tempi nelle nostre parrocchie. Una preghiera capace tutte le volte di percuotere la nostra mente. “Cristo, nostro unico mediatore tu ci sei necessario” (Paolo VI).
Carissimi, questo grido, questa preghiera di domanda, e’ il vertice della preghiera cristiana.
Questo “tu mi sei necessario divenga in ciascuno di noi invocazione di cambiamento, di conversione”. Sia moto che parta dal cuore per diventare espressione convinta e convincente per i nostri fratelli. Il cristianesimo dovrebbe avere un’anima, dovremmo vedere i disegni di Dio sul mondo, non le nostre piccoli analisi progetti.
Noi dovremmo vedere e avere i disegni di Dio sul mondo. Dobbiamo allargare lo spazio nella carità per portare Dio nella società, nella carità, nel posto in cui Dio ci ha chiamato a vivere.