Educarsi al pensiero di Cristo

L’anno pastorale è stato inaugurato dall’Arcivescovo lo scorso 8 settembre. Riportiamo un ampio stralcio dell’omelia nella solenne celebrazione della Natività della B. Vergine Maria, patrona del Duomo di Milano.
“L’ Anno Santo della Misericordia illumina il cammino pastorale indicato dalla Chiesa ambrosiana per i prossimi due anni: educarsi al pensiero di Cristo. Attraverso il lavoro personale e comunitario sulla Lettera pastorale, si tratta di assumere il dono e il compito di pensare secondo Cristo, cioè di riconoscere nella persona di Gesù il criterio per guardare, leggere e abbracciare tutta la realtà e, nello stesso tempo, il dono e il compito di pensare Lui attraverso tutte le cose. E questo “insieme”, come comunità cristiana, perché il pensiero di Cristo è, sempre e in modo indisgiungibile, un sentire con la Chiesa, in intima unione con il popolo santo di Dio, secondo il criterio della pluriformità nell’unità, vera e propria legge della communio. Il lavoro proposto dalla Lettera pastorale costituisce un ulteriore passo nel percorso di riforma – il termine se ben inteso non è eccessivo – che la nostra Chiesa ha avviato da qualche decennio. Cito solo il peso dato alla Parola di Dio, la nascita delle Comunità Pastorali, il lavoro sull’iniziazione cristiana.
Affronteremo ora la questione del posto decisivo della famiglia come soggetto diretto di evangelizzazione per giungere alla formazione del clero con la proposta di “processi da avviare” e di esercizi di comunione. Passi di riforma che hanno come orizzonte proprio l’evangelizzazione, il rinnovamento della Chiesa come “Chiesa in uscita”, così come ha già mostrato l’iniziativa Evangelizzare la metropoli, che riprenderà martedì 27 ottobre con l’intervento del Patriarca dei Maroniti Card. Boutros Bechara Rai su Evangelizzare il Medio-Oriente.
Nel primo trimestre di quest’Anno Pastorale avranno luogo due eventi ecclesiali che segneranno in maniera speciale il nostro cammino. In primo luogo l’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo, a cui parteciperò personalmente come uno dei Vescovi eletti dalla Conferenza Episcopale Italiana e ratificato dal Santo Padre. L’iniziativa dell’Ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati, che in questi giorni comincia il suo lavoro, vuol essere un aiuto offerto dalla nostra Chiesa mediante un maggior coinvolgimento diretto del Vescovo con le famiglie ferite. A proposito dell’Assemblea sinodale Ordinaria mi preme sottolineare che il compito a cui il Santo Padre chiama la famiglia cristiana è, anzitutto, quello della testimonianza personale e comunitaria del bell’amore, con cui la Lettura di oggi (Lettura, Sir 24,18) esalta la nascita della Vergine nella prospettiva della Santa Famiglia, vera e propria «scuola del Vangelo» come ebbe a dire il Beato Paolo VI a Nazaret nel 1964.
Nella preghiera sui doni tra poco reciteremo: «Ci soccorra, o Dio, l’umanità del tuo Unigenito». Il prossimo Convegno Ecclesiale di Firenze sul tema In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo, che da noi è stato preparato anche dal Discorso di Sant’Ambrogio – Un nuovo umanesimo per Milano e le terre ambrosiane – aiuterà le Chiese in Italia a riflettere sull’umanità del Figlio di Dio come proposta di forme di umanesimo incarnate nella storia, mai definitive eppure tese ad intercettare le domande dei nostri contemporanei ed a contribuire all’edificazione della buona vita civile. La nostra Chiesa proseguirà il
lavoro proposto dal Convegno Ecclesiale di Firenze attraverso l’iniziativa dei Dialoghi di vita buona.
Concepiti laicamente insieme ad esponenti di altre religioni e cosmovisioni tenteranno di riflettere su aspetti comuni e decisivi per la vita di tutti i soggetti che abitano la società plurale. Infatti un’epoca, quella moderna, si è chiusa. Ed ora? Con il Consiglio episcopale milanese, e dopo averne discusso nell’intensa assemblea partecipata da tutti i decani, ho deciso di indire nella data di oggi una Visita pastorale che durerà fino al 31 maggio 2017. Fra poco verrà reso pubblico il decreto di indizione. Insieme, Arcivescovo, Vicari di Zona, decani, sacerdoti, religiosi e fedeli laici, attraverso pochi gesti molto semplici – si è parlato di una Visita pastorale feriale – di verificare la ricezione delle priorità pastorali indicate in questi anni a partire dai quattro pilastri della vita della comunità cristiana primitiva. La Visita pastorale potrà essere un catalizzatore dei non pochi processi ed iniziative cui abbiamo fatto riferimento”.

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