“Le paure e come affrontarle, la realtà della migrazione nel nostro Paese e la percezione che se ne ha; le soluzioni difficili, ma non impossibili, necessariamente complesse per rispondere a un problema che lo è altrettanto. Era forse inevitabile che – dopo le due precedenti serate dei«Dialoghi di Vita Buona. Milano metropoli europea 2015-2016», dedicate sempre al tema della migrazione – si arrivasse alla terza, l’ultima della prima serie, a interrogarsi appunto sul tema delle paure, del loro perché e delle soluzioni immaginabili.
Presso il Piccolo Teatro Studio Melato, alla presenza del cardinale Scola, in un evento che intreccia
riflessione, arte, musica – al pianoforte c’è Enrico Intra e l’attore Pasquale di Filippo legge una bella novella di Pirandello sulla Sicilia delle grandi partenze verso l’America -, si inizia subito da quel dato che non ci si aspetta. Secondo il Rapporto Giovani 2016 stilato dall’Istituto Toniolo, ben il 70% dei 18-32enni ritiene che gli immigrati siano troppi, dimostrando al contempo una sostanziale ignoranza della questione: basti pensare che oltre il 22% sottostima la cifra complessiva (4,9 milioni), il 16%, la sovrastima e il 15,5 non sa. Eppure, di fronte a un 60% che ritiene l’Italia più insicura per la presenza dei migranti, il 64% si dichiara in qualche modo accogliente.
Cifre presentate dalla sociologa della Cattolica Cristina Pasqualini e difficili da interpretare, da cui
emerge tuttavia la sostanziale sfiducia reciproca (il 32% dei non national si dice diffidente verso il
Paese ospitante, il 21% è apertamente ostile). Luci e ombre che si intuiscono bene nel video proiettato,
che narra alcune brevi storie di immigrati, tra delusioni, sorprese e la convinzione che nel nostro Paese «manchi una cultura dell’estero»: per usare le parole dell’afghano Akif, «se domani verrà costruito un muro, sarà una sconfitta per chi non vuole l’Europa unita e sarà la vittoria per i terroristi». Ma quando è arrivata la paura?”.
Vi rimandiamo alle pagine del sito della Diocesi dove troverete materiale ancora più ricco e articolato
su questo tema: http://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/dialoghi-le-paure-davincere-sui-migranti-1.128447
Il nostro Arcivescovo ci sprona ad essere fautori di dialogo nelle nostre città e paesi, un dialogo che ha il compito sostenere e valorizzare quei semi di vita buona (pensieri, progetti, fatti concreti), dei singoli e delle istituzioni, semi che possano far crescere la fiducia nel presente e nell’avvenire, motivi culturali e spirituali che ci aprono alla speranza. Questo che è sorto in Diocesi è un lavoro importante, che darà i suoi frutti nel futuro anche prossimo se siamo disposti a investire tempo ed energie e aprire le menti di molti in un contesto sociale e culturale sempre più povero di positività.