Scuola e ora di religione

Tempo di iscrizioni a scuola e tempo di scegliere per le famiglie e per gli studenti più grandicelli che ormai decidono in autonomia se iscriversi per frequentare l’ora di religione, lezione che sempre più, soprattutto alle scuole superiori, viene “snobbata” al punto che sono numerose le classi in cui il numero di chi rinuncia a questo momento formativo e di riflessione supera quello di chi, invece, ne comprende l’utilità e l’opportunità. In occasione della Giornata di sensibilizzazione alla scelta dell’Ora di Religione il Cardinal Angelo Bagnasco, presidente della CEI, si è così pronunciato: «Si parla spesso di una certa fragilità che rende difficile resistere nelle difficoltà della vita, alle quali nessuno può sottrarsi. È segno di uno smarrimento interiore che nasce dal non riuscire a fare sintesi, a ordinare le conoscenze, le emozioni, le esperienze, i sentimenti… Anche il ricco mondo della scuola, con le conoscenze e le competenze che offre chiede un punto di sintesi, perché il giovane non diventi un’enciclopedia, ma una persona matura». In questo senso, prosegue Bagnasco, «l’insegnamento della religione cattolica, anche per la sua valenza culturale, può essere per tutti un momento di chiarificazione e di equilibrio: i contenuti, la storia, il confronto con le civiltà, sono un riferimento necessario per comprendere il tempo e la società che abitiamo, uno strumento per il dialogo con tutti». Alle sue parole vogliamo aggiungere quelle di chi lavora sul campo, di un insegnante di religione, Angelo Bertolone, che gestisce un blog (Religion Hour) e una omonima pagina Facebook, e proprio ieri ha così ricordato agli studenti e alle loro famiglie: «l’ora di Religione è fatta più o meno di 60 minuti che per qualcuno possono essere pochi, ma vi assicuro che ogni istante è aperto ad uno dei misteri che l’uomo fin dagli albori dell’umanità cerca: il senso della vita». Ha quindi poi stilato un piccolo decalogo per convincere e mostrare la bellezza di questi 60 minuti, parole e pensieri che ci piace condividere con voi lettori:

I cinque buoni motivi per avvalersi dell’Ora di Religione

1. L’insegnamento di Religione (IRC) è un’ora curriculare, cioè una disciplina scolastica vera e propria, che si avvale di docenti sempre più preparati e attenti alla vita dei ragazzi. Fa parte quindi dell’orario scolastico e delle discipline scolastiche a tutti gli effetti. La legislazione infatti recita: la Repubblica Italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado”.

2. La diocesi di Milano è una realtà multi – culturale e multi – religiosa: è importante che voi giovani conosciate bene le tradizioni, la cultura e la religione che ha segnato le radici dell’Italia, per essere aperti al dialogo con tutti. Per questo durante l’ora di Religione si conoscono anche le altre culture, le Religioni e non a caso in molte realtà sono sorte collaborazioni con le Comunità Religiose non cristiane presenti sul territorio. Ciò può essere motivo di arricchimento per ognuno di voi che conoscendo una cultura e una religione diversa dalla vostra può aprirsi all’accettazione dell’altro.

3. Gli Insegnanti di Religione, attraverso percorsi di aggiornamento presso Università accreditate dal MIUR e con i Corsi di Aggiornamento proposti dal Servizio IRC della Diocesi sono sempre attenti alla persona, coniugando l’aspetto dell’istruzione (ambito metodologico – didattico) con quello dell’educazione (ambito psico – pedagogico). Questo perché l’IRC é una materia che mira allo sviluppo integrale della Persona umana senza tralasciare nessun aspetto per un pieno accrescimento delle proprie Competenze in tutti gli ambiti.

4. L’IRC nella Scuola italiana è una preziosa opportunità culturale ed educativa, perché guida voi ragazzi a scoprire le radici della storia, dell’arte e della cultura con agganci alle altre discipline di studio; vi aiuta a rispondere alle domande di senso che tutti – appartenenti ad ogni popolo, cultura e religione – portiamo nel cuore: “Chi sono io? Da dove veniamo? Che senso ha la vita? Perché esiste la morte? Cosa c’è dopo la morte? Come affrontare la vita? Cosa c’entrano gli altri con me?”. Una ragazza o un ragazzo che impara ad affrontare le grandi domande della vita, vivrà in modo molto più sereno i momenti della crescita. Non solo: se scopre il perché di quello che fa e di quello che vuole essere, se impara ad avere uno scopo nella vita, se ha capito che tutta l’esistenza è un cammino di ricerca, allora la vita appare nella sua bellezza e lo studio e la cultura sono l’occasione per compiere questo itinerario.

5. L’IRC é l’unica materia che si può scegliere, infatti, rispetto a tutte le altre discipline che sono obbligatorie, per l’IRC il dinamismo della scelta gioca un ruolo fondamentale proprio perché si tratta di una materia che investe tutto l’essere della persona in tutti gli ambiti della propria vita. Questo però non vuol dire che bisogna per forza “credere” in una determinata confessione (cristiana nello specifico).

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