Nel messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, Papa Francesco si è soffermato sul tema scelto per la celebrazione del Tempo del Creato (che si concluderà il 4 ottobre 2020), ovvero “Giubileo per la Terra”, scelto perché quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario del Giorno della Terra. Egli spiega che nella Sacra Scrittura il Giubileo è un tempo sacro per ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi. L’invito al ricordo ci permette di fare memoria della vocazione originaria del Creato a essere e prosperare come comunità d’amore, perché esistiamo solo attraverso le relazioni: con Dio creatore, con i fratelli e le sorelle in quanto membri di una famiglia comune, con tutte le creature che abitano la nostra stessa casa. Il pontefice continua: «Il Giubileo è un tempo per tornare indietro e ravvedersi. Abbiamo spezzato i legami che ci univano al Creatore, agli altri esseri umani e al resto del creato. Abbiamo bisogno di risanare queste relazioni danneggiate, che sono essenziali per sostenere noi stessi e l’intero tessuto della vita. […] Abbiamo bisogno di ritornare […] ad ascoltare la terra, indicata nella Scrittura come adamah, luogo dal quale l’uomo, Adam, è stato tratto. Oggi la voce del creato ci esorta, allarmata, a ritornare al giusto posto nell’ordine naturale, a ricordare che siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita. […] Ascoltiamo il battito della creazione. Essa, infatti, è stata data alla luce per manifestare e comunicare la gloria di Dio, per aiutarci a trovare nella sua bellezza il Signore di tutte le cose e ritornare a Lui.» Il Giubileo è anche un tempo per riposare dal lavoro, lasciando che la terra si rigeneri e il mondo si risistemi. Ma oggi i nostri stili di vita spingono il pianeta oltre i suoi limiti con una continua domanda di crescita e un incessante ciclo di produzione e consumi. L’attuale pandemia ci ha condotti a un bivio: continuare a vivere con uno stile di vita non equo e sostenibile, oppure scegliere di porre fine alle nostre attività e abitudini superflue e distruttive per coltivare valori, legami e progetti generativi.
Poi, Papa Francesco si sofferma sul concetto di riparazione: «Il Giubileo è un tempo per riparare l’armonia originaria della creazione e per risanare rapporti umani compromessi. Esso invita a ristabilire relazioni sociali eque, restituendo a ciascuno la propria libertà e i propri beni, e condonando i debiti altrui. Non dovremmo perciò dimenticare la storia di sfruttamento del Sud del pianeta […]. È altresì necessario riparare la terra. Il ripristino di un equilibrio climatico è di estrema importanza, dal momento che ci troviamo nel mezzo di un’emergenza. Stiamo per esaurire il tempo, come i nostri figli e i giovani ci ricordano. […] Il ripristino della biodiversità è altrettanto cruciale nel contesto di una scomparsa delle specie e di un degrado degli ecosistemi senza precedenti. […] Siamo tenuti a riparare secondo giustizia, assicurando che quanti hanno abitato una terra per generazioni possano riacquistarne pienamente l’utilizzo.» Per questo, il Papa chiede alla politica di cancellare il debito dei Paesi più fragili alla luce delle crisi sanitarie, sociali ed economiche che devono affrontare a seguito del Covid-19; assicurare incentivi per la ripresa incentrati sul bene comune; limitare la crescita della temperatura media globale sotto la soglia di 1,5 gradi centigradi per evitare una catastrofe; sostenere l’appello delle Nazioni Unite a salvaguardare il 30% della Terra come habitat protetto entro il 2030; proteggere le comunità indigene dalla deleteria estrazione di combustibili fossili, minerali, legname e prodotti agroindustriali. Solo così il Giubileo potrà essere un tempo per rallegrarsi, un evento gioioso inaugurato da un suono di tromba che risuona per tutta la terra.
E’ possibile leggere il messaggio completo su internet