La fede superstiziosa che abita i social network

Pagine apparentemente cristiane diffondono post che hanno a che fare più con il magico che con il sacro.

Sui social network capita di imbattersi in pagine che promuovono un cristianesimo dai risvolti superstiziosi. Queste, talvolta parecchio seguite, pubblicano post con immagini sacre rielaborate per attirare l’attenzione e accompagnate da frasi, come quello del profilo su Facebook “Dio è con Noi” in cui a fianco di un’immagine del Cristo della Misericordia c’è un cuore, sormontato da delle rose, con sopra scritto in modo minaccioso: «Tu, che adesso hai il telefono in mano, se passi senza ringraziare Gesù, domani potrebbe essere troppo tardi». Come fare per rendere grazie al Signore? Sotto c’è l’indicazione, accanto al disegno di una mano che tiene un cellulare: «tocca il pulsante di whatsapp e dichiara Amen». Il post è seguito appunto da un tasto della diffusa app di messaggistica che serve per iscriversi a una chat della community della pagina. Come spiega Paola Springhetti, che insegna Giornalismo alla Pontificia Università Salesiana, questo invito serve a «far aumentare il numero delle interazioni con il post e quindi a far sì che l’algoritmo di Facebook lo ritenga interessante e continui a farlo vedere nelle bacheche virtuali». Ma dal punto di vista religioso il problema è il tono imperioso e superstizioso della frase, analogo a quella in un altro post dove si vede santa Rita in un letto di rose: «Santa Rita verrà a trovarti oggi. Porterà via tutto il tuo dolore, le preoccupazioni e le paure, e benedirà tutti coloro che toccano l’immagine e scrivono Amen». Insomma, si combina la devozione con il ricatto digitale. Un altro esempio segnalato nell’articolo mostra una raffigurazione retrò della Madonna, con vestiti rosa e azzurro e occhi chiari, accanto alle scritte «Madonna delle Lacrime, in questo momento difficile per il mondo, asciuga le nostre lacrime. Amen» e «Non scorrere senza condividere la Madonna delle Lacrime. Porta solo bene». Una manifestazione di pietà popolare viene dunque usata per alimentare la credenza che condividere un’immagine su un social network porti “solo bene”. Sostanzialmente, la Madonna viene equiparata alle coccinelle e ai quadrifogli. Il pensiero superstizioso che sta alla base di questi meccanismi è lo stesso di quello delle catene di sant’Antonio, degli oroscopi, dell’astrologia, dell’usanza di gettare una moneta in una fontana o in un pozzo. D’altronde, i social sono lo specchio di una parte della realtà e, quindi, vi rientrano anche queste espressioni magiche con cui la gente cerca consolazione, sicurezza, speranza. Le migliaia di like e condivisioni ci ricordano come nella fede, come nella vita, molte persone si lascino guidare da istinti irrazionali e irragionevoli.
Nel rapporto del 2021 del Censis sulla situazione sociale del Paese si legge: «Di fianco alla maggioritaria società ragionevole e saggia, si leva un’onda di irrazionalità, un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà circostante». Per credere nel Dio della Sacra Scrittura non bisogna lasciare spazio alle superstizioni.

Cammino formativo adulti

Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi (1 Pt 3,15 )

La parrocchia propone un cammino formativo per gli adulti con il desiderio di trovarsi per approfondire insieme alcuni contenuti della fede.

Per gli adulti (età lavorativa) verranno proposti degli incontri la domenica (a scadenza mensile) alle ore 15.15 presso la chiesa parrocchiale.
Il primo incontro sarà domenica 13 ottobre.
Gli altri incontri saranno in corrispondenza della catechesi dell’iniziazione cristiana, in modo da agevolare i genitori che desiderassero partecipare.

Per gli adulti + (in pensione) gli incontri saranno al mercoledì presso l’oratorio, in modo da poter vivere anche un aspetto conviviale al termine dell’incontro.
Al momento è prevista una scadenza mensile.
Primo incontro di presentazione e di catechesi: mercoledì 2 ottobre alle ore 14.45 presso l’oratorio.

In queste sedi verranno poi comunicate le date degli incontri successivi.

Calendario pastorale

Sabato 7 e domenica 8 Fiaccolata degli oratori dell’area omogenea dal santuario di Ozegna.

Domenica 22 Festa degli oratori dell’area omogena
In attesa del volantino con il programma dettagliato, è già possibile iscriversi al pranzo che si terrà in oratorio (fino ad esaurimento posti), presso la cartoleria Zoia entro e non oltre il 16 settembre.
Menu: lasagne – arrosto di vitello con patate al forno e insalata (per ragazzi/e: nuggets con patatine) – acqua
Costo: 12 € adulti – 9 € minorenni, da versare all’atto dell’iscrizione.

Domenica 29 Palio degli oratori presso l’oratorio di Marcallo (seguirà programma).

Domenica 13 ottobre alla S. Messa delle ore 10.30 si festeggeranno gli anniversari di matrimonio.

Presentazione del messaggio di papa Francesco per la giornata mondiale di preghiera per la cura del creato

Pretendere di possedere e dominare la natura è una forma di idolatria

Siamo credenti non perché abbiamo fede in qualcosa di trascendente che la nostra ragione non riesce a capire, ma perché in noi abita lo Spirito Santo, che ha riversato nei nostri cuori l’Amore di Dio. Così, siamo stati resi liberi di vivere protesi verso i beni eterni secondo la pienezza dell’umanità bella e buona di Gesù. Questo ottimismo si fonda su una speranza viva, nonostante il dolore e la sofferenza. «Tutta la creazione è coinvolta in questo processo di una nuova nascita e, gemendo, attende la liberazione: si tratta di una crescita nascosta che matura, quasi “granello di senape che diventa albero grande” o “lievito nella pasta” (cfr Mt 13,31-33). Gli inizi sono minuscoli, ma i risultati attesi possono essere di una bellezza infinita. In quanto attesa di una nascita – la rivelazione dei figli di Dio – la speranza è la possibilità di rimanere saldi in mezzo alle avversità, di non scoraggiarsi nel tempo delle tribolazioni o davanti alla barbarie umana». Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che sarà celebrata l’1 settembre 2024. Il titolo scelto è “Spera e agisci con il creato”, perché la speranza cristiana non delude e «il gemito della creazione, dei cristiani e dello Spirito è anticipazione e attesa della salvezza già in azione». Quindi, l’armonia a cui dovrebbero puntare gli esseri umani va estesa anche al creato, perché la responsabilità per un’ecologia umana e integrale è la via di salvezza della nostra casa comune e di noi che la abitiamo. Inoltre, la liberazione dell’uomo comporta anche quella di tutte le altre creature che, solidali con la sua condizione, sono state poste sotto il giogo della caducità. Anche il creato, dunque, è soggetto alla dissoluzione e alla morte, aggravate dagli abusi umani sulla natura. Ma la salvezza in Cristo è sicura speranza anche per esso. Continua il pontefice: «Nell’attesa speranzosa e perseverante del ritorno glorioso di Gesù, lo Spirito Santo tiene vigile la comunità credente e la istruisce continuamente, la chiama a conversione negli stili di vita, per resistere al degrado umano dell’ambiente e manifestare quella critica sociale che è anzitutto testimonianza della possibilità di cambiare. Questa conversione consiste nel passare dall’arroganza di chi vuole dominare sugli altri e sulla natura – ridotta a oggetto da manipolare –, all’umiltà di chi si prende cura degli altri e del creato». Sperare e agire con il creato significa anzitutto unire le forze e contribuire a ripensare il potere umano e i suoi limiti. L’essere umano, ricordandosi che la terra gli è stata affidata, ma resta di Dio, può cambiare radicalmente atteggiamento, passando da predatore a coltivatore del giardino. «Sperare e agire con il creato significa allora vivere una fede incarnata».